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Una poliziotta sul luogo dell’attentato terroristico a Mulhouse, in Alsazia
Il terrorismo torna a colpire, questa volta in Francia dopo i molteplici attacchi degli ultimi mesi in Germania. È accaduto ieri pomeriggio verso le 16 in un mercato di Mulhouse, città alsaziana poco lontana dal confine tedesco, ai margini di una manifestazione a sostegno del Congo. "È stata una scena terrificante", raccontano i testimoni: un uomo armato di coltello ha improvvisamente cominciato a colpire in mezzo alla folla, urlando "Allah Akbar". Un portoghese di 68 anni è crollato a terra ed è morto in pochi minuti. Due ausiliari del traffico e tre vigili urbani, che hanno cercato di bloccare l’assalitore, sono stati a loro volta feriti: i primi due, colpiti alla carotide e al torace, sono in condizioni preoccupanti. "Si tratta di un attentato terroristico. Non ci sono dubbi sulla matrice islamista di questo attacco", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha espresso ai familiari delle vittime la "solidarietà della nazione".
L’aggressore, che è stato arrestato dopo una violenta colluttazione, è un algerino di 37 anni ben noto alla polizia e ai servizi dell’antiterrorismo. Il suo nome figura nell’archivio FSPRT che segnala gli elementi radicalizzati capaci di compiere atti pericolosi. Già sotto processo per diversi reati, era finito in carcere nel 2024 a Strasburgo, quindi, era stato assegnato ai domiciliari, con l’ordine di lasciare in tempi rapidi il territorio francese. Proprio ieri, secondo informazioni diffuse dai media, l’aggressore algerino avrebbe rifiutato di firmare la notifica relativa all’espulsione (e non si capisce come abbia potuto uscire in libertà dal commissariato di Mulhouse).
L’inchiesta è stata affidata alla Procura nazionale antiterrorismo e alla Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi). "Il fanatismo ha colpito ancora, la Francia è in lutto", ha commentato il primo ministro François Bayrou. "L’orrore della violenza islamica ha insanguinato la nostra città", ha aggiunto la sindaca di Mulhouse, Michèle Lutz. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau si è recato ieri sera sul luogo dell’attentato. "Il terrorismo si combatte con i fatti, non con le parole. Lo Stato deve dimostrare una determinazione incrollabile nella lotta contro l’ideologia islamista, cacciando dalla Francia gli imam radicali e rompendo le relazioni diplomatiche con i paesi che sostengono i fondamentalisti", ha detto la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen.
La Francia, che ha conosciuto periodi spaventosi di attentati nel cuore delle sue città, guardava con crescente preoccupazione a quanto stava accadendo in Germania: i 5 morti e i 205 feriti falciati da una BMW nel mercatino natalizio di Magdeburgo (20 dicembre 2024), i due morti (una donna e la sua bambina di 2 anni) a Monaco di Baviera il 13 febbraio scorso, infine l’attacco all’arma bianca a Berlino nei pressi del Memoriale dell’Olocausto mostrano infatti che il pericolo è sempre in agguato. L’escalation del terrorismo resta una realtà, nella Germania che vive questa difficile vigilia elettorale come nella Francia lacerata dalle lotte politiche di questi mesi.