Sabato 27 Luglio 2024
NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Colpo di scena: “Elettra Lamborghini è mia sorella: lo prova il Dna”. Blitz degli investigatori privati

Gli avvocati di Flavia Borzone: “Dimostra che sono entrambe figlie di Tonino”. La replica: il processo è per diffamazione, certi accertamenti si fanno in sede civile

Elettra Miura Lamborghini, 29 anni a sinistra; a destra, Flavia Borzone, 35 anni

Elettra Miura Lamborghini, 29 anni a sinistra; a destra, Flavia Borzone, 35 anni

Bologna, 30 gennaio 2024 – “Flavia Borzone ed Elettra Lamborghini sono sorelle. Lo prova il loro Dna". Nell’aula del tribunale penale di via D’Azeglio a Bologna, gli avvocati della trentacinquenne e di sua madre Rosalba Colosimo, a processo per la diffamazione del patron della casa del Toro, presentano al giudice il loro ‘asso di briscola’: gli esiti della comparazione tra il Dna della loro assistita e quello della cantante figlia di Tonino Lamborghini, effettuati da un docente dell’Università di Ferrara.

Per approfondire Chi sono i fratelli e le sorelle di Elettra Lamborghini

"Che provano al 100% che le ragazze sono sorelle", come spiega l’avvocato Sergio Culiersi che, assieme ai colleghi Gian Maria Romanello e Carlo Zauli difende le due donne, portate a processo da Lamborghini per le affermazioni rilasciate in un programma tv e su una rivista scandalistica. "Sono stato aggredito in tv e sui giornali su fatti privati", aveva riassunto, nel corso della scorsa udienza, il patron della casa del Toro, assistito dal professor Mauro Bernardini.

I fatti privati sarebbero le affermazioni della cantante lirica partenopea e di sua figlia Flavia, che su Canale 5 e su una rivista avevano affermato che il vero padre della 35enne non fosse l’uomo di cui porta il cognome, marito di sua madre, bensì proprio Tonino Lamborghini (la causa per il disconoscimento della paternità dal genitore è pendente al tribunale di Napoli).

Ieri, in aula, le imputate erano chiamate a ricostruire, di fronte al pm e al giudice Anna Fiocchi, la loro versione dei fatti. Tre ore di udienza, durante le quali hanno ribadito la loro posizione: "Non volevo offendere nessuno, solo sapere di chi sono figlia", ha spiegato la 35enne, dicendo di aver rilasciato l’intervista incriminata su suggerimento del suo precedente legale, ora defunto.

Testimonianze a cui ha fatto seguito, da parte dei legali, la produzione degli esiti dell’esame genetico. Ma come è stato possibile comparare i due Dna, visto che Tonino Lamborghini non aveva accettato di sottoporsi al test? "Abbiamo ingaggiato quattro investigatori privati per le nostre indagini difensive – spiegano i tre avvocati delle imputate – e siamo riusciti ad acquisire una cannuccia con la saliva di Elettra, prelevata da un frappé che la cantante aveva bevuto. Sono emersi elementi granitici in quest’udienza, che dimostrano come la nostra assistita ed Elettra Lamborghini siano sorelle. E dunque, figlie dello stesso padre: per noi questo basta a far cadere l’accusa di diffamazione, perché le donne hanno solo detto la verità". Il giudice, al termine del dibattimento, ha acquisito la relazione dell’investigatore privato.

Il processo è stato aggiornato a marzo prossimo. "In questo giudizio – precisa il professor Bernardini, l’avvocato di Lamborghini – era già stato chiesto dalla difesa un esame del Dna, che è stato respinto dal giudice. La sede deputata a un simile accertamento è una causa civile. Il punto del processo in atto sono invece le frasi diffamatorie pronunciate nei confronti del mio assistito, dando per scontato che la figlia e l’imputata siano sorelle e trattandolo, per questo, in malo modo".