Sabato 23 Novembre 2024
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Colera in Sardegna: un caso a Cagliari. Forse contagio da frutti di mare crudi

Un pensionato di 71 anni è il primo paziente dall’epidemia del 1973. Scattato il protocollo e le analisi per individuare il luogo del contagio e i contatti che ha avuto

Un laboratorio di analisi (Fotolive)

Un laboratorio di analisi (Fotolive)

Cagliari, 10 luglio 2023 - Individuato un caso di colera in Sardegna: un pensionato di 71 anni è il primo paziente dall'epidemia del 1973 che colpì Sardegna, Campania e Puglia. L'uomo di Arbus è ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove è stato riscontrata la presenza del vibrione. Le sue condizioni sono stabili ed è in miglioramento.

Secondo la Asl del capoluogo sardo, la situazione non desta preoccupazione perché si tratterebbe di un caso isolato. Applicati comunque tutti i protocolli nazionali relativi alla malattia infettiva: il paziente è in isolamento ed è già in corso - se ne sta occupando la Asl del Medio Campidano - l'attività di tracciamento per rilevare eventuali casi di contagio tra le persone che abitualmente vivono con il paziente o lo frequentano.

Sconosciuto al momento il luogo e il giorno del contagio: l'anziano soffre di patologie cardiache e non ha fatto recentemente viaggi all'estero. Ha accusato i primi sintomi un mese fa. Non si esclude che possa essersi contagiato dopo aver mangiato frutti di mare crudi, come l'uomo ha dichiarato ai medici. Se la causa sia stata il consumo di cibi contaminati, lo si saprà però solo a metà settimana, quando si avrà la risposta dell'Istituto superiore di sanità, cui è stata mandata la coltura del batterio, e se ne conoscerà i fenotipo. 

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Intanto, col coordinamento dell'assessorato regionale alla Sanità, è scattato il protocollo affidato al servizio di Igiene e sanità nella Asl di Sanluri, territorio da cui proviene il pensionato. "Saranno verificate la salubrità degli ambienti di vita e di lavoro della persona", spiega il direttore generale della Asl di Cagliari, Marcello Tidore, "e i contatti che questa ha avuto". "La situazione è sotto controllo – aggiunge –  la raccomandazione, soprattutto d'estate è quella di fare attenzione alla potabilità dell'acqua. Preferibile sempre consumare cibi cotti, se crudi devono essere stabulati o abbattuti”.

"Il colera è molto raro nei paesi occidentali, si trasmette difficilmente da persona a persona. Il contagio avviene quasi sempre attraverso alimenti crudi, in particolare frutti di mare, che se cotti sono invece sicuri", commenta su Twitter il virologo Roberto Burioni, dell'Università Vita Salute San Raffaele di Milano.