Venerdì 25 Ottobre 2024

Colata di Idice, il sindaco Isabella Conti in Procura

Sono iniziate le audizioni, il primo cittadino di San Lazzaro ha denunciato di aver ricevuto pressioni e velate minacce dopo la bocciatura del maxi-progetto di un insediamento urbano da 582 alloggi del valore di 300 milioni di euro

Il sindaco Isabella Conti (foto Schicchi)

Il sindaco Isabella Conti (foto Schicchi)

Bologna, 8 gennaio 2015 - Colata di Idice, si parte. Sono iniziate oggi le audizioni in Procura dei protagonisti della storia che ha ormai varcato i confini di San Lazzaro per approdare alla ribalta nazionale, tanto che del caso si parlerà anche nella Commissione d’inchiesta del Senato sulle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali. Fra i primi ad essere sentiti dal pm Rossella Poggioli, titolare del fascicolo, il sindaco anti-cemento Isabella Conti. E' entrata in procura attorno alle 17.  

Il giovane primo cittadino del Pd ha denunciato di aver ricevuto pressioni e velate minacce dopo la bocciatura del maxi-progetto della ‘colata’, un insediamento urbano da 582 alloggi del valore di 300 milioni di euro. 

Nei prossimi giorni toccherà  anche al consulente che avrebbe proferito la frase interpretata come minacciosa ("Ma questa cosa vuole fare? Vuol passare un guaio? Vuol finire sotto una macchina?") e alla dipendente che l'ha successivamente riferita a Conti. Su questi fatti, in dicembre, Conti ha presentato una denuncia ai Carabinieri.

E mentre l’aggiunto Valter Giovannini dice che «la Procura lavora in silenzio», Legambiente e Codacons si schierano a favore della Conti: «Giusto fermare il progetto». Il no alla ‘colata’, formalmente, è motivato dalla mancata presentazione di alcune fidejussioni da parte della cordata di coop che doveva realizzare l’insediamento. A febbraio il no della giunta dovrà essere votato dal Consiglio comunale e ora molti consiglieri vogliono rassicurazioni sulla regolarità della decisione, per evitare cause milionarie da parte delle coop. I pm indagheranno anche per capire se vi siano state pressioni sui consiglieri.

Tornando al Senato, il caso è stato sollevato dalla presidente della Commissione, Doris Lo Moro: «Gli incendi delle auto ai danni di sindaci in Calabria, Sicilia e Campania, così come le minacce subite dal sindaco di San Lazzaro non consentono di abbassare l’attenzione. Sono fiduciosa sulla possibilità di chiarire le matrici e i responsabili degli ultimi episodi». La relazione conclusiva della Commissione sarà depositata entro gennaio.