Sabato 23 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Cronaca

Siccità: nuvole artificiali e pioggia a comando. Cosa ci dicono gli ultimi progetti

Dall’America del Colorado a Israele: dove è utilizzata la tecnica che cambia il meteo. Ma gli esperti italiani: benefici da dimostrare. E prima pensiamo agli invasi

Roma, 27 aprile 2023 – Nuvole artificiali per combattere la siccità: l’America spinge sull’acceleratore e finanzia la tecnica del cloud seeding anche per rianimare un grande malato come il fiume Colorado.

Ad oggi sono attivi 42 progetti di “pioggia a comando” in 10 Stati, sintetizzano i media Usa nel dare conto del fenomeno, l’ultimo investimento approvato è di 2,4 milioni di dollari. Un po’ d’ossigeno mentre i bacini idrici sono ai minimi storici.

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Che cos’è il cloud seeding

La tecnica consiste nell’inseminare le nuvole con sali particolari, il più usato è lo ioduro d’argento. Il sistema, però, richiede alcune condizioni di base, come ad esempio la temperatura ‘giusta’. Il ‘bombardamento’ avviene attraverso aerei o droni ma si usano anche cannoni da terra.

Cloud seeding in Italia

Ricorda Sandro Fuzzi del Cnr (istituto di scienze dell’atmosfera e del clima di Bologna): “Il paese che ne fa l’uso più massiccio è Israele. Da noi in Italia questa tecnica non ha attecchito”. Per Stefano Masini, responsabile ambiente di Coldiretti, “è opportuno finanziare e realizzare ipotesi di lavoro credibili, mettendo a regime la realizzazione di infrastrutture idriche, laghetti o invasi, piccoli bacini. Dobbiamo trattenere l’acqua, oggi accade in percentuali minime. Poi magari inventiamo soluzioni più complesse, andando a guardare studi di università o applicazioni di altri paesi”.

In Italia, ricorda Masini, “fino a pochi anni fa avevamo assoluta disponibilità di acqua. Non parlavamo neppure di dissalazione, che è una tecnica ampiamente utilizzata. Il 2022 è stato l’anno più siccitoso degli ultimi 500 anni, con fenomeni calamitosi ripetuti. Tutto questo sicuramente invoca anche la possibilità di avviare nuovi studi. Ma prima facciamo le cose realizzabili in termini razionali, poi magari verifichiamo ipotesi alternative”.

Nuvole artificiali: cosa sappiamo degli effetti

Ancora da dimostrare, ricorda Fuzzi, gli effetti delle nuvole artificiali. Ma il cloud seeding potrebbe avere una ricaduta dannosa sul meteo? “A dire il vero non lo sappiamo - ammette Fuzzi -. E questo è uno dei motivi che giustificano una certa cautela. In assenza di una ricerca consolidata, chiunque potrebbe fare causa a chi volesse mettere in campo azioni di questo tipo. Legami con i fenomeni meteo estremi? Non risulta e mi pare difficile. Anche perché si tratta di operazioni fatte sulle singoli nubi”.

I paesi che usano il cloud seeding

Il sistema viene usato in modo intensivo in Israele. Poi, ricorda Fuzzi, “ci sono azioni in Cina e in Russia. Però di queste possiamo dire ben poco perché i dati non vengono forniti”.

Cloud war

Ma le nuvole in anni recenti hanno persino scatenato guerre (di nervi). Nel 2018, in una situazione di grande tensione per una siccità estrema, il generale iraniano Gholam Reza Jalali ‘sparò’ davvero alto e accusò Israele di furto di nuvole. Inutile dire che le reazioni social superarono quelle diplomatiche.