Mercoledì 11 Settembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Addio a Clio Napolitano, avvocata dei braccianti poi first lady al Colle

Clio Bittoni avrebbe compiuto 90 anni tra qualche mese. Legale degli ultimi, figura rigorosa, sempre al fianco del Capo dello Stato. Aveva conosciuto il futuro marito nelle stanze del Partito comunista

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la moglie Clio, mentre passeggia per le stradine di Stromboli

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la moglie Clio, mentre passeggia per le stradine di Stromboli

Roma, 10 settembre 2024 – Addio a Clio Bittoni, marchigiana di Chiaravalle, vedova di Giorgio Napolitano. Avrebbe compiuto 90 anni a novembre. Avvocata in difesa dei braccianti, Clio era figlia di due oppositori del fascismo. Il papà, Amleto e la mamma Diva Campanella, finirono al confino per la loro avversione alla dittatura mussoliniana. Conobbe Giorgio Napolitano a 22 anni, mentre studiava Legge a Napoli. Poi si rividero a Roma e lì la loro storia divenne amore. «Mangiavo solo in rosticceria, dissero che Giorgio mi aveva conquistato per fame», raccontava divertita. Si sposarono nel 1959, con rito civile al Campidoglio assecondando le modalità del Pci di cui Giorgio era già un dirigente. Un legame durato una vita, e dal quale nacquero due figli: Giovanni nel 1961 e Giulio nel 1969.

Giorgio Napolitano e la signora Clio nel viaggio di nozze a San Gimignano
Giorgio Napolitano e la signora Clio nel viaggio di nozze a San Gimignano

Nonostante l’impegno familiare, Clio lavorò a lungo come avvocato, prima nel sindacato dei braccianti, poi nella Lega delle Cooperative. Un incarico che abbandonò quando nel 1992 Napolitano venne eletto alla presidenza della Camera dei deputati. «Lasciai perché mi sembrava inopportuno rimanere, essendo le mie controparti le commissioni parlamentari, la presidenza del Consiglio e altri organismi istituzionali. Forse in questo senso Giorgio ha influenzato il mio percorso professionale», spiegò la first lady di Montecitorio.

Da quel momento Clio ha sempre mantenuto un basso profilo istituzionale, sebbene si sia spesa numerose volte in difesa delle donne, scrivendo lettere pubblicate poi in diversi quotidiani. Nel marzo del 2014, in occasione della giornata in ricordo delle vittime della violenza, si recò personalmente a deporre un mazzo di fiori alla fontana dei Dioscuri su piazza del Quirinale, illuminata di rosso. Dopo gli anni in cui il marito fu presidente della Repubblica – dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015- Clio tornò nella sua abitazione nel palazzo della Panetteria, al civico 96, nel Quartiere Monti, a pochi passi dalla Banca d’Italia. Del suo lunghissimo legame con Giorgio, disse a Paola Severini per il libro ‘Le mogli della Repubblica’: «Non avrei mai potuto sposare un uomo che, in linea generale, non la pensasse come me né ho mai dovuto combattere per tenermelo, e dove andava? Non ho mai pensato che la nostra fosse una unione destinata a non durare, abbiamo sempre avuto una vita familiare molto intima, ad esempio lavorando nella stessa stanza, a lui non dà noia se, mentre sta scrivendo, io parlo al telefono con qualcuno».

Del presidente sottolineava in modo divertito alcuni tic: «È pignolo, metodico, ama precisare tutto, ti corregge quando parli». Ma nonostante questo il loro fu un amore discreto e mai sopra le righe. La sola volta trasparì qualcosa e fu quando Giorgio entrò in una gioielleria in via Condotti a Roma e chiese al proprietario una collana ‘che deve stupirla’: voleva così festeggiare gli ottanta anni di Clio. Amante delle vacanze al mare, preferiva Capri. Lì la ricordano tutti, quasi ogni estate arrivava in traghetto, mischiata ai turisti, ospite spesso della famiglia Talamona. Alla mattina presto, mentre il marito prendeva il caffè con Massimo Caprara, lei faceva una passeggiata fino a Punta Tragara, mettendosi le scarpe da ginnastica e il cappello di paglia ben infilato in testa tanto da confondersi con le turiste straniere. Poi tornava alla Terrazza del La Palma e fumava una sigaretta: « È l’unico vizio che ancora mi rimane», diceva con una sonora risata.