Sabato 29 Giugno 2024

Tropici al Nord Italia e deserti nel Meridione. Come sta cambiando il clima della penisola

Oltre alle variazioni delle temperature e delle precipitazioni, preoccupa un suolo sempre più povero di acqua in tutta la penisola. Dodici regioni sono ad alto stress idrico

Un solo sempre più povero di acqua riguarda tutte le regioni italiane

Un solo sempre più povero di acqua riguarda tutte le regioni italiane

Roma, 17 giugno 2024 – Mentre al Nord Italia il clima diventa sempre più tropicale, la siccità mette a rischio il Sud, con conseguenze per le coltivazioni dell’area mediterranea. Il problema di un suolo mediamente più povero di acqua riguarda tutte le regioni italiane. Questo è quanto emerge dai dati diffusi oggi, in occasione della Giornata mondiale contro la desertificazione, da Greenpeace Italia. 

Inverni più caldi

In tutta la Penisola nei prossimi anni sono attesi inverni sempre più caldi, ma sarà l’Italia settentrionale a scaldarsi di più e a registrare le maggiori anomalie per quanto riguarda le precipitazioni. Negli ultimi 40 anni, l’aumento della temperatura media invernale (gennaio-marzo) è stato di quasi 1,5°C, con punte di quasi 2°C nel Nord Ovest e oltre 1,5°C nel Nord Est. Gli aumenti maggior sono stati registrati in Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia.

Precipitazioni

Nel 2024, in soli due mesi invernali, sul Nord Italia è caduta la stessa quantità d'acqua piovuta in tutti e tre gli inverni precedenti. Al contrario, nel resto del paese, negli inverni tra il 2021 e il 2024, si è registrata una generale riduzione delle precipitazioni: la variazione è maggiore al Sud (-2,3%) e nelle Isole (-5,7%), dove incide su aree già caratterizzate da piogge più scarse che altrove.

Suolo più povero

In tutta Italia, il 2022 è stato l’anno più siccitoso, con una riduzione delle piogge del 64% nel Nord Ovest. Il risultato è che il suolo di tutte le regioni italiane, con la sola eccezione della Valle d’Aosta, sono più poveri di acqua rispetto alla media degli ultimi 30 anni. L’impoverimento ha colpito in particolar modo la Sicilia (-2% negli ultimi 4 inverni rispetto a quelli del trentennio precedente), la Puglia (-1%) e la Calabria (-1%). 

Stress idrico

L’Italia è il quarto paese dell’Unione Europea per stress idrico, con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio, Grecia e Spagna presentano valori peggiori. Su 20 regioni italiane, dodici hanno un livello elevato di stress idrico: si tratta di Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto, seguite nell'ordine da Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo. Secondo la Community Valore Acqua, entro il 2023 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente: è previsto un incremento del dell'8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.