Roma, 27 gennaio 2024 – Ridurre le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. E’ questo l’obiettivo della Commissione Europea, che lo scrive nero su bianco in una bozza di testo che sarà svelato il prossimo 6 febbraio. Lo riporta l’Ansa che ha preso visione del documento. Il testo, ancora suscettibile di modifiche, riafferma l’impegno di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il target del 90%, definito dalla Commissione “l’opzione preferita” nella valutazione d’impatto, è in linea con le raccomandazioni del comitato consultivo scientifico dell’Ue.
In termini di emissioni di anidride carbonica, nel 2023 l’Unione Europea ha toccato il livello minimo dagli anni Sessanta, grazie a un mix energetico più pulito. I 27 Paesi membri hanno infatti prodotto l’8% di CO2 legata ai combustibili fossili in meno rispetto al 2022. E’ quanto emerge da una ricerca del Crea (Center for research on energy and clean air). I progressi dell'Ue in termini climatici hanno subito un'accelerazione notevole nell'anno appena trascorso, inferiore soltanto a quella registrata nel 2020, a seguito della pandemia.
Il calo è dovuto per il 56% all'utilizzo di fonti di energia meno impattanti, in particolare il nucleare e le rinnovabili. L'aumento della capacità eolica e solare installata, oltre alla ripresa dell'idroelettrico, dopo il periodo prolungato di siccità che ha afflitto l'Europa nel 2022, è stato determinante, secondo Crea.
L'Unione Europea nel 2023 è riuscita a tagliare del 25% anche le emissioni legate alla produzione di energia elettrica, oltre a quelle derivanti dal suo consumo. Mentre gli altri settori hanno avuto un regresso del 4%. Mentre la quantità di CO2 proveniente dall'estrazione del carbone è stata dimezzata rispetto ai livelli del 2015 e ha registrato un calo di un quarto su base annua.
Sono scese dell’11% invece le emissioni per il gas, mentre quelle per il petrolio, registrate soprattutto durante il trasporto, hanno registrato una variazione del 2%. In generale, il clima mite e le condizioni meteorologiche favorevoli del 2023, hanno spinto al ribasso la domanda di energia dell'8%. In aggiunta, i gas serra provenienti dal trasporto, stoccaggio e utilizzo industriale dell'elettricità sono crollate del 36%. "La riduzione della dipendenza da combustibili fossili, resa possibile da ulteriori investimenti nelle rinnovabili, ridurrà la dipendenza dell'Ue da Stati come la Russia, i cui guadagni derivanti dall'esportazione di petrolio e gas – conclude il report – sono utilizzati per alimentare la guerra in Ucraina”.