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Anche Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti hanno ricevuto la citazione diretta a giudizio
MONZA – Striscia la Notizia chiamata a processo per diffamazione a Claudio Baglioni. Giovedì si aprirà al Tribunale di Monza il dibattimento per la citazione diretta a giudizio inviata dalla Procura di Monza al ‘papà’ del tg satirico Antonio Ricci e ai presentatori e collaboratori Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Gerry Scotti e Antonio Montanari alias mago Casanova per il libro ‘Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il poeta moderno’ sul cantautore romano. Striscia la Notizia, querelata da Baglioni, aveva ottenuto l’archiviazione dall’accusa di “stampa clandestina” dal Tribunale di Monza secondo cui il libro, tanto nella versione digitale, quanto in quella cartacea, non è risultato destinato a un numero indeterminato e ampio di soggetti come prevede il reato contestato. Contestata invece dalla Procura monzese con la citazione diretta l’accusa di diffamazione per avere “offeso la reputazione di Claudio Baglioni” affermando che “senza renderlo noto” avrebbe “copiato, all’interno dei testi di numerose sue canzoni, frasi ed espressioni utilizzate da poeti, letterati ed altri autori”.
Ricci è imputato di avere sostenuto che il cantante ha copiato la parte musicale del brano “Poster“ dalla canzone “Valsinha“ e alcuni sketch trasmessi nella 68° e 69° edizione del Festival di Sanremo, di cui secondo l’accusa non sarebbe neanche stato l’autore. Inoltre nel libro sarebbe stata riportata soltanto una parte dell’intervista rilasciata da Baglioni nel 2013 in cui parla di frasi “rubate”, mentre nelle trasmissioni si è spesso parlato di “amnesia” per insinuare che Baglioni fosse consapevole dei plagi posti in essere “evitando intenzionalmente di darne conto”.
Striscia la notizia sostiene che Baglioni già in passato aveva denunciato la mente del tg satirico due volte, ma è sempre stato accertato il corretto esercizio del diritto di satira. “Ma vi rendete conto - ha dichiarato in merito alla querelle Antonio Ricci apparendo personalmente durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2022 del programma - Baglioni, cantautore democratico, melenso, amoroso, denuncia quel pacioccone di Gerry Scotti. Ma io la trovo una violenza inaudita, un atto di sadismo. Si deve sapere che il nostro Baglioni è un liberticida, è uno che fa sequestrare i libri, i libri non si sequestrano mai. Su come andrà a finire, io sono certo che noi siamo stati continenti nella satira e che quello che facciamo è giusto e che il diritto di critica non deve essere tolto da nessuno”. Nelle indagini sulla vicenda la Procura ha infatti fatto sequestrare la versione digitale del libro. Provvedimento avallato dal gip del Tribunale di Monza.