Tempio Pausania, 22 settembre 2023 – Ha ripercorso la notte della presunta violenza di gruppo con un resoconto “preciso e puntuale”. Sono le informazioni che trapelano dall’aula del tribunale di Tempio Pausania, dove oggi era chiamata a testimoniare una delle due ragazze che accusano Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici. Durante il controesame al processo, la studentessa milanese, oggi 23enne, è scoppiata in lacrime, tanto che il giudice avrebbe deciso di sospendere l’udienza per 20 minuti per consentirle di riprendersi. "La mia vita è sconvolta", ha ripetuto a lungo la teste. Per la prima volta in aula c’era anche l’amica italo norvegese, ribattezzata più volte come ‘Silvia’ dai media, (nome di fantasia) la prima e principale accusatrice dei 4, che però non è potuta restare durante la deposizione della testimone. I legali della difesa si sono infatti opposti alla sua presenza. “Adesso devo farmi forza”, aveva detto stamani alla sua legale, Giulia Bongiorno, prima di entrare in tribunale.
La ricostruzione dell’accusa
Pariamo della notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, che le due studentesse hanno passato nella villetta a schiera di proprietà della famiglia a Porto Cervo. Le due amiche avrebbero conosciuto gli imputati Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, al Billionaire, e poi sarebbero state invitate a casa Grillo, dove sarebbe avvenuto lo stupro.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, la teste sarebbe stata fotografata in pose oscene mentre dormiva da tre dei quattro giovani, che in un interrogatorio in procura sostenuto nell’aprile 2021 si sarebbero difesi parlando di “uno scherzo” e “un gioco”. "Una stupidata che non rifarei, anche se voglio ribadire che è stata una cosa goliardica, a mo' di scherzo", avrebbe detto il figlio del fondatore del M5S, mentre i suoi amici avevano escluso “ogni intento di natura sessuale”, "un atto stupido, fatto solo per gioco senza mai toccare la ragazza e senza mai avvicinarci a lei".
L'episodio non è contestato al quarto ragazzo della compagnia — Francesco Corsiglia — che, stando alle versioni di tutti, stava dormendo. Anche a lui invece, è contestato il fatto più grave, cioè la violenza sessuale raccontata dall’italo norvegese.
Giulia Bongiorno: “Testimonianza drammatica”
"E' stata una udienza a tratti drammatica – ha raccontato Giulia Bongiorno, legale di ‘Silvia’ – perché per la prima volta abbiamo avuto la ricostruzione, dalla viva voce di una delle protagoniste di quello che è accaduto –. Oggi non è stata ascoltata la mia assistita, ma di fatto il testimone chiave è proprio questa ragazza, che è stata particolarmente efficace e lucida”.
Respinta la richiesta di stop al processo
Il collegio del Tribunale di Tempio Pausania intanto ha respinto la richiesta di rinvio del processo e la riapplicazione del giudice Nicola Bonante, trasferito nel frattempo al Tribunale di Bari, avanzata in apertura udienza dalla difesa di Francesco Corsiglia, uno dei quattro imputati. Il giudice Bonante nei mesi scorsi ha lasciato il Tribunale ed è stato applicato a otto processi a Tempio, ma non a quello che vede alla sbarra Ciro Grillo e i suoi amici. La difesa chiedeva invece il reintegro di Bonante per dare “continuità al dibattimento”.