Venerdì 19 Aprile 2024

Palermo, furbetti del cartellino ai cimiteri: 55 indagati

Documentate quasi 2.000 timbrature sospette, di cui 240 sviluppate e contestate. Per 18 dipendenti comunali obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Palermo, 4 dicembre 2020 - Furbetti del cartellino in azione ai servizi cimiteriali del comune di Palermo. Sono in tutto 55 gli indagati, più di un terzo del totale degli impiegati, coinvolti nel blitz anti-assenteismo eseguito questa mattina dai carabinieri e dalla polizia municipale del capoluogo siciliano. Scattate in base a una serie di segnalazioni anonime, le indagini riguardano gli uffici dei servizi cimiteriali di via Lincoln e hanno consentito di ricostruire delle "condotte penalmente rilevanti" su 55 dei 150 dipendenti; per 18 è scattato obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse sono di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell'Amministrazione comunale.

Nel corso di cinque mesi d'indagine, i carabinieri del nucleo investigativo di Palermo hanno documentato quasi 2.000 timbrature sospette, di cui 240 sviluppate e contestate. L'attività investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, si è sviluppata dopo alcune segnalazioni anonime, facendo emergere "un pervasivo fenomeno di assenteismo dal lavoro di molti dipendenti dell'ufficio comunale competente per gli impianti cimiteriali".

Sindaco Orlando: "Saremo parte civile"

"Grande apprezzamento per l'attività di indagine della polizia municipale e dei carabinieri che ha permesso di individuare, con la massima collaborazione dell'amministrazione comunale, un altro dei tasselli della gravemente difettosa situazione dell'ufficio che si occupa della gestione dei cimiteri comunali", a dirlo sono il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il vice sindaco, Fabio Giambrone, e l'assessore comunale, Sergio Marino.  "Ai provvedimenti dell'autorità giudiziaria - aggiungono - seguiranno, oltre alla ovvia costituzione di parte civile, da subito delle severe misure disciplinari".