Lunedì 23 Dicembre 2024
GIOVANNI SERAFINI
Cronaca

"Ci mancava solo il sisma: vattene 2020". Catastrofi e malattie, gli anni bui della storia

Pandemia, vip scomparsi e terremoti hanno risvegliato paure già viste. Come quando si temevano l’Apocalisse e la fine del mondo prevista dai Maya

Ci sono anni che non si dimenticano, che restano nella storia, che fanno paura. Anni che se ne vanno avvolti nelle tenebre, come il mostro di Loch Ness nelle acque torbide della leggenda. Il 2020 è uno di questi. È iniziato con l’esplosione di una pandemia che ha già provocato la morte di 1 milione 600mila persone. Si avvia al termine con un terremoto – ci mancava anche questa – che dalla Croazia si è avvertito anche in Italia. "Non vedo l’ora che il 2020 se ne vada, speriamo che il 2021 sia migliore", è la frase ricorrente che leggiamo negli sms, nei tweet, nei biglietti augurali che circolano in queste ore nel pianeta.

Terremoto in Croazia: morti e devastazione. E poche ore dopo trema anche il Veronese

Qualcosa del genere dovevano pensare anche i nostri antenati che vissero il passaggio all’anno Mille accompagnati da mille presagi infausti: "Movimenti tellurici, apparizioni di eclissi, di balene mostruose, di santi, di diavoli e di morti venivano a ricordare al disordine del mondo che bisognava far penitenza e purificarsi alla vigilia del Giudizio Universale", scrive lo storico Georges Duby. "Una cometa che brilla da una parte, il presagio del ritorno di Satana dall’altra, chi poteva sapere se alla fine di tante visioni e voci strane la terra non si sarebbe rivelata il giorno dopo soltanto un mucchio di ceneri fumanti?", aggiunge un altro storico, Jules Michelet.

Furono gli scrittori romantici dell’Ottocento, rievocando l’Apocalisse di San Giovanni, a dar vita alla leggenda dei millenaristi: il 31 dicembre dell’anno 999 – raccontarono – il mondo si fermò in attesa della fine; le chiese erano piene di gente che piangeva e si batteva il petto, perfino i ladri e gli assassini si trascinavano in ginocchio verso i confessionali. Allo scoccare della mezzanotte tutti s’immobilizzarono, le orecchie tese per sentir squillare le trombe del giudizio… Ma l’Apocalisse non si manifestò, Satana non apparve, le trombe rimasero mute.

La vita riprese il suo corso, la povera umanità continuò a vivere come prima, incapace di eliminare le superstizioni, le paure, le dicerie, il terrore dell’ignoto. I movimenti apocalittici anzi si moltiplicarono in quegli anni del Medioevo flagellati dalle pestilenze e dalle guerre, continuarono nel periodo dei tumulti europei del Quarantotto, proliferando sino alla nostra epoca. Ricordate il passaggio al Duemila, con le due tempeste Lothar e Martini che nel dicembre 1999 squassarono l’Europa occidentale e vennero interpretate come un presagio spaventoso?

Ricordate il Millennium Bug, ammonimento sulla vulnerabilità umana che avrebbe dovuto bloccare i computer e far saltare l’economia mondiale? Incorreggibili, i millenaristi continuarono con le loro fantasie. Si basarono su estrapolazioni dal calendario maya per annunciare la fine del mondo il 21 dicembre 2012.

Recidivi, utilizzarono dati astronomici campati in aria (è il caso di dirlo) per affermare che un pianeta misterioso denominato Nibiru o pianeta X si sarebbe schiantato sulla terra il 23 settembre 2017… Ogni epoca ha le sue visioni apocalittiche: se nel 711 l’arrivo degli Arabi in Spagna fu letto come presagio della fine del mondo in Occidente, c’è chi arriva oggi alla stessa conclusione immaginando l’invasione islamica descritta da Michel Houellebecq in Sottomissione.

Noi che ci riteniamo illuministi e razionali ci limitiamo ad auspicare che quest’annus horribilis che ha spento tante vite (da Maradona a Sepulveda, da Lucia Bosé a Manu Dibango, da Paolo Rossi a Sean Connery, da Gigi Proietti a Kirk Douglas, da Juliette Gréco ad Ennio Morricone) si tolga finalmente dai piedi e ci lasci respirare. Auguri!