Lunedì 16 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Chikungunya, i sintomi. Consigli e prevenzione

Le indicazioni dell'Istituto superiore di sanità per evitare la malattia virale trasmessa dalle zanzare FOCUS Cos'è la chikungunya, come ci si ammala

Una zanzara tigre responsabile della chikungunya (Ansa)

Una zanzara tigre responsabile della chikungunya (Ansa)

Roma, 14 settembre 2017 - Aumentano i casi di Chikungunya nel Lazio e a Roma, mentre la sindaca della Capitale ordina la disinfestazione nelle zone dove si sono verificati. L'Istituto superiore di sanità ha deciso la sospensione delle donazioni di sangue a Roma Sud ed Est. 

Finora sono 17 i casi accertati, fa sapere la Regione Lazio. "Non c'è stato alcun ritardo - assicura Pinuccia Montanari, assessore all'Ambiente del Comune di Roma - procediamo a effettuare tutti gli interventi necessari". Da parte sua la Regione Lazio annuncia che "è stata attivata un'azione quotidiana di monitoraggio per verificare le azioni messe in campo dai Comuni e i risultati".

il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti tranquillizza: "Ieri come sapete è stato adottato un provvedimento: ovviamente il Centro nazionale sangue ha garantito la fornitura di sangue per coprire quello che ci sarà in meno, inevitabilmente, a seguito di questo blocco. Quindi non ci saranno problemi per la rete sanitaria". 

Ma cos'è la chikungunya? Ecco una scheda della malattia sul sito curato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità

COS'E'  - La chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. - La prima epidemia è sorta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. Da allora si sono suseguite varie epidemie in Asia e in Africa.  - I primi casi autoctoni in Europa si verificano nell'agosto 2007in Emilia Romagna.   SINTOMI  - febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce"), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti - Il periodo di incubazione è di 3-12 giorni - Si può sviluppare anche un esantema maculopapulare pruriginoso. 

COMPLICANZE Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi (rare) possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.   LA ZANZARA RESPONSABILE Il virus della chikungunya appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. È trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue) ed è presente soprattutto in zone rurali. Un altro importante vettore è Aedes albopictus, comunemente chiamata zanzara tigre, presente nei centri abitati del nostro Paese. Inoltre anche varie specie del genere culex, sono state indicate come potenziali vettori per questo agente virale. Alcune zanzare vettori di questa malattia non sono attive solo al buio, nelle ore serali, ma anche durante il giorno.

PREVENZIONE E CONSIGLI La prevenzione consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Sarà utile quindi per coloro che intendano recarsi in zone epidemiche seguire le precauzioni generali per difendersi dalle punture delle zanzare_ - reti alle finestre o zanzariere nelle stanze in cui si soggiorna (meglio se impregnate con insetticidi) - insetticida - vestiti che non lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi ecc) di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare - repellenti sulle parti del corpo scoperte, tenendo presente che il sudore ne riduce l'effetto (donne incinte e bambini dovrebbero consultare medico o farmacista prima di utilizzare questi prodotti, particolare attenzione va posta ai bambini di età inferiore ai 3 mesi, per i quali l’utilizzo è invece sconsigliato).

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