Bolzano, 20 gennaio 2025 – Accertati 67 casi di abusi sessuali nella chiesa altoatesina tra il 1963 e il 2023. Di questi ben 59 sono stati compiuti su minorenni. Il dato viene fuori da un rapporto, elaborato dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera, su incarico della Diocesi di Bolzano e Bressanone. Scioccanti anche gli altri numeri che emergono: l'età media dei preti che hanno commesso gli abusi è tra i 28 e 35 anni, mentre quella delle vittime è tra gli 8 e i 14 anni, poco più del 50% di sesso femminile.
Cosa rivela il rapporto
A compiere gli abusi sessuali sono stati 29 preti. I casi sono stati tutti resi anonimi per proteggere le vittime, 16 sono classificati come "irrisolti". Tra questi colpisce il ‘caso numero 5’ su un sacerdote che agli inizi degli anni ‘60 ha compiuto un primo abuso ed è stato trasferito, poi un altro abuso ed è stato ancora trasferito, e così per 50 anni: solo nel 2010 è stato escluso dall'attività pastorale. In effetti – viene evidenziato – solo nel 2010, quando il vescovo Karl Golser istituì l'ufficio del difensore civico e rimosse i sacerdoti dall'incarico, nella diocesi iniziò un ripensamento. Come si legge nel rapporto, "il suo successore Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier hanno dimostrato un impegno onesto". Nel periodo antecedente al 2010, è riportato, "il vescovo e il vicario generale avevano reagito in modo per lo più inadeguato o inappropriato" ai casi di abuso. In questo contesto, il rapporto menziona specificamente il vescovo Wilhelm Egger (1986-2008) e i vicari generali Josef Michaeler (1971-1996) e Josef Matzneller (1996-2016).
Un altro caso, il ‘numero 15’, è invece dedicato a un sacerdote che, nonostante le proteste dei fedeli, ha celebrato i funerali di un suicida, che era stata una sua presunta vittima di abusi.
"Manca una cultura dell'errore e questo, nel caso degli abusi, è l'inizio della fine", ha detto l'avvocato Ulrich Wastl sottolineando che anche la presunzione d'innocenza non esclude la possibilità di misure e provvedimenti preventivi. Lo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl che ha realizzato il rapporto è noto in questo campo avendo già preparato studi sugli abusi nelle diocesi di Colonia (2018) e Aquisgrana (2020), nonchè per l'arcidiocesi di Monaco-Frisinga (2022).
Il vescovo: “Ogni caso è uno di troppo”
"Ogni caso di abuso è uno di troppo", ha detto il vescovo della diocesi di Bolzano Bressanone, Ivo Muser, durante la presentazione del rapporto in conferenza stampa. "La mia speranza e la mia profonda convinzione è che questo sia il primo passo di un cammino che faccia della Chiesa un luogo sicuro per bambini, giovani ed adulti vulnerabili", ha aggiunto l'alto prelato che, pur avendo commissionato lo studio, non ne conosceva il contenuto prima della presentazione alla stampa.
"Ascoltando la presentazione il mio pensiero e sempre stato rivolto alle vittime – ha detto ancora Muser –. Questo tema colpisce fortemente ed è legato ad un forte senso di vergogna". "Serve il coraggio di guardare – ha proseguito il vescovo – tutto è iniziato con il mio consenso ad aprire tutti gli archivi della nostra diocesi e a permettere di prendere visione di tutte le fonti e tutti gli atti. Mi metto consapevolmente dalla parte delle vittime. Negli anni passati, da quando ho assunto l'incarico di vescovo, ho avuto contatti con questa terribile ferita, tramite il centro d'ascolto istituito dalla diocesi, ma anche con contatti diretti e vi posso garantire che ho imparato molto, ho imparato quanto distruttivo e umiliante sia l'abuso sessuale. Voglio anche in futuro imparare ad imparare, ad apprendere".
Il vescovo di Bolzano Bressanone ha anche annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa per rendere note le sue considerazioni. "Ringrazio le vittime e i testimoni che hanno dato un contributo affinché questo lavoro fosse possibile", ha concluso Muser.