Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Chico Forti è in Italia dopo 24 anni in un carcere americano. “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”

Atterrato a Pratica di Mare, dove ad aspettarlo c’era anche Giorgia Meloni. Giorni fa il rilascio a Miami dopo la lunga detenzione. Sconterà a Verona il resto della pena (ergastolo) per omicidio. Ma prima sosterà a Rebibbia. Gli avvocati faranno istanza perché possa incontrare la mamma, che ha 96 anni ed è inferma

Roma, 18 maggio 2024 – “Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre”. Sono state le sue prime parole una volta sbarcato. Chico Forti è in Italia. Il volo militare decollato da Miami con a bordo il 65enne trentino è atterrato intorno alle 11.30 a Pratica di Mare, dove ad attenderlo c’era anche Giorgia Meloni. A chi lo ha visto è apparso visibilmente commosso durante l'incontro con la presidente del consiglio, che ha ringraziato.

Forti era stato rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo una detenzione di 24 anni negli Usa, in Italia – in particolare a Verona – sconterà il resto della sua pena (ergastolo) per omicidio. E’ atteso nel carcere di Montorio, ma nell’immediato è stato tradotto dalla polizia penitenziaria a Rebibbia dove resterà probabilmente fino a domenica. Gli avvocati di Forti confidano che presto potrà rivedere la madre, Loner, che ha 96 anni e che è inferma. I due non si incontrano da 10 anni. 

(L’articolo prosegue sotto la foto)

Chico Forti, la foto con Giorgia Meloni all'aeroporto militare di Pratica di Mare
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La gioia dei familiari

I familiari oggi non confermavano l’imminente arrivo: "Noi non abbiamo ancora notizie ufficiali, probabilmente è trapelato qualcosa dal Ministero ed è arrivato prima alla stampa", diceva solo questa mattina lo zio, Gianni Forti, ancora scettico. Poi la soddisfazione. "È certamente una grande gioia dopo una battaglia durata come una guerra punica. Ora il percorso è in discesa. Resta solo il rammarico di non essere riuscito a farlo rientrare prima”. 

Si era sbilanciato invece Carlo Dalla Vedova, uno dei legali che ha seguito l’iter per il ritorno dagli Usa. “Apprendiamo con soddisfazione del rientro in Italia di Chico, è una buona notizia”, sottolineava l’avvocato. “Il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie, intraprese davanti alle autorità degli Usa. Con Forti ci siamo sentiti l'ultima volta lunedì, era un po’ ansioso. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso”. 

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Presto l’incontro con la madre 96enne

"Appena possibile speriamo di far incontrare Chico Forti con la madre di 96 anni – dice l’avvocato –.  Ci vorrà un permesso. Teniamo presente che per il suo rientro è stato considerato l'aspetto umanitario, come previsto dalla Convenzione". Le prime parole del detenuto in Italia sono state rivolte proprio alla mamma: “Non vedo l’ora di riabbracciarla”. I legali faranno istanza per il permesso di andarla a visitare: 

 la donna non si può muovere.

Chico Forti rilasciato pochi giorni fa

Forti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998, era stato scarcerato alcuni giorni fa, mentre l'autorizzazione al trasferimento in Italia era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso.

Chico Forti si è sempre dichiarato innocente.  Nella sua scheda al Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella del 15 maggio indicata come data del rilascio a seguito di un'udienza in cui aveva siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. Era l'ultimo passaggio prima del rientro.

Soddisfazione del governo 

Soddisfazione del governo per il rientro di Forti. "Bentornato a casa Chico – twitta il ministro degli Esteri, Antonio Tajani –. Un nuovo successo della diplomazia italiana e del governo”. Fonti di Palazzo Chigi sottolineano che “l'operazione è stata resa possibile grazie all'autorevolezza e alla riservatezza del Governo italiano che con il Dipartimento di Giustizia ha portato avanti un proficuo lavoro in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e con il sostegno di tutte le Amministrazioni italiane coinvolte. Negli ultimi anni si erano intensificati i negoziati fra l'Italia e gli Usa senza tuttavia arrivare al risultato raggiunto oggi”.