Mercoledì 26 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Chiara Petrolini verso il processo: è accusata dell’omicidio di entrambi i neonati

Terminate le indagini sul caso di Traversetolo che ha sconvolto l’Italia: cosa succede adesso. La ragazza è ancora agli arresti domiciliari nella villetta dove sono stati trovati i piccoli corpi

Chiara Petrolini e due neonati trovati morti: per la ragazza di Parma si avvicina il processo

Chiara Petrolini e due neonati trovati morti: per la ragazza di Parma si avvicina il processo

Parma, 26 febbraio 2025 – La procura ha terminato le indagini preliminari su Chiara Petrolini, ora l’indagata ha 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltata (di nuovo) o produrre una memoria difensiva, dopo di che i pm chiederanno il rinvio a giudizio.

La ragazza di 21 anni è accusata dell’omicidio e della soppressione dei cadaveri di entrambi i neonati trovati morti che ha partorito in circa 16 mesi tra maggio 2023 e agosto 2024. Per lei, dunque, la procura vuole a chiedere il processo.

Fine delle indagini

L'avviso di fine indagine è stato notificato al difensore, avvocato Nicola Tria. La ragazza è ai domiciliari dal 20 settembre: da gennaio è tornata nella villetta a Vignale di Traversetolo dove sono stati trovati i piccoli corpi, casa alla quale sono stati tolti i sigilli dopo tutte le analisi del reparto Ris dei carabinieri.

Ieri la Cassazione ha annullato con rinvio a un nuovo Riesame la decisione sulla custodia in carcere chiesta dall’accusa per il rischio che commettesse nuovi reati e ritenendo non sufficiente la sorveglianza dei genitori conviventi.

Di cosa è accusata

I due bimbi – secondo la ricostruzione della procura – sono nati al termine di due gravidanze di cui nessuno, familiari e fidanzato di Chiara inclusi, aveva mai saputo nulla. Azioni commesse, hanno ricostruito le indagini degli inquirenti, senza aiuti. Chiara Petrolini è accusata di averli uccisi entrambi poco dopo il parto e di averli sepolti nel giardino della villetta dove vive con i genitori.

Il cordone ombelicale

L'ipotesi, supportata dalle analisi medico legali per il secondo figlio, è che la madre abbia tagliato il cordone ombelicale, provocando la morte per dissanguamento. Meno certezze sono invece arrivate sulle cause della morte del primo bambino, i cui resti erano stati trovati successivamente e in condizioni più deteriorate, scavando nel giardino.

Il processo

Di tutto questo si discuterà in aula se il Gip accoglierà la richiesta di rinvio a giudizio, come anche si discuterà delle condizioni psichiche della giovane, con la sua capacità di intendere e di volere che sarà tema presumibilmente centrale per valutare a processo crimini con un movente difficile da individuare, commessi da una giovane donna "difficilmente decifrabile" come la definì il procuratore D'Avino nella conferenza stampa il giorno dell'arresto.

La versione di Chiara

La versione data dalla ragazza, nei primi interrogatori in cui non sono mancate bugie e contraddizioni, è che pensava che i figli fossero nati morti. Poi, quando è stata chiamata davanti al Gip dopo l'esecuzione dei domiciliari, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Da quel momento non risulta abbia più parlato.

I nomi per i due piccoli

A gennaio però ha voluto partecipare al procedimento civile per l'iscrizione anagrafica dei due neonati. Sia lei sia il fidanzato hanno scelto i nomi per i bambini, due nomi per ciascuna vittima: Angelo Federico e Domenico Matteo, bambini sepolti nel giardino della casa dove anche questa notte Chiara rimane a dormire.