Parma, 23 settembre 2024 – Nessuno si è ancora presentato al Comune di Traversetolo o alla parrocchia di San Martino. Ma ci sono due famiglie, entrambe lacerate dal dolore, e che dovranno parlarsi, accordarsi per atti formali, un funerale, una sepoltura. Da una parte la famiglia di Chiara Petrolini, agli arresti domiciliari per l’omicidio volontario premeditato del bambino messo al mondo la notte fra il 6 e il 7 agosto scorso e per soppressione del cadavere del neonato partorito il 12 maggio di un anno fa. Dall’altra la famiglia del compagno della 21enne studentessa di Scienze dell’educazione e baby sitter, che per due volte è stato all’oscuro della sua paternità.
Nella duplice tragedia dei neonati ritrovati sepolti nel giardino della villetta di Chiara Petrolini si è innestato un caso burocratico-procedurale, legato al brevissimo viaggio nella vita del neonato venuto alla luce il 7 agosto. E’ nato vivo, ha respirato. E’ morto dissanguato per l’emorragia legata alla sciagurata operazione compiuta dalla madre che ha reciso il cordone ombelicale con un paio di forbici senza poi provvedere alla chiusura. Nascita e morte andrebbero quindi denunciati ai Servizi anagrafici del Comune di Traversetolo, poi si potrà provvedere alle esequie. A chi spetta farlo?
“Il piccolo - dice il sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto - è nato nel nostro territorio comunale. Andrà registrato sia per la nascita sia per il decesso. Il Comune non può farlo autonomamente e non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione in merito. Di solito sono i genitori a fare registrare la nascita di un figlio e i parenti una scomparsa all’Anagrafe. Domani sentirò gli uffici della Procura per sapere se, come è stato ipotizzato, saranno loro a doverne fare richiesta al Tribunale civile”.
Un paese sconvolto in cerca di silenzio, che chiede di spegnere i riflettori mentre “si lecca le ferite”. Perché quello che è successo, come ricostruito dalla Procura di Parma, non è un banale incidente ma qualcosa "di difficilmente descrivibile”. Venerdì il sindaco ha deposto davanti alla cancellata del villino della famiglia Petrolini un mazzo di rose bianche, poi imitato da altri cittadini.
“La gente - dice Dall’Orto - è stanca e inizia a innervosirsi. Questa mattina c’erano ancora telecamere in giro, ma Traversetolo vuole tornare alla quotidianità, anche se le accuse rivolte a Chiara Petrolini sono gravissime e portano tutti a profonde riflessioni. Adesso, però, basta, c’è voglia di silenzio. Rischiamo il circo mediatico. La comunità ha bisogno di rimanere in silenzio per leccarsi ferite profonde”.
Un’idea nata da alcuni ragazzi della Pro loco è di organizzare una fiaccolata per i due bimbi che non hanno avuto la possibilità di vivere. “Un’idea ancora embrionale - dice il sindaco - che vedremo se e come portare avanti” Giovedì è fissato l’interrogatorio di garanzia di Chiara Petrolini davanti al gip di Parma, Luca Agostini.