Parma, 20 settembre 2024 – Emergono sempre più dettagli sul caso dei neonati sepolti nella ‘villetta degli orrori’ di Traversetolo, e a far luce questa volta è il procuratore di Parma Alfonso D’Avino durante una conferenza stampa. Nel corso della mattinata è emerso che nei confronti di Chiara Petrolini è stato emesso un decreto di custodia cautelare che si è tradotta in arresti domiciliari. Una prima richiesta al Gip – datata il 29 agosto – era stata negata. Le cose sono cambiate col ritrovamento del secondo cadavere. Due i reati di cui la giovane è accusata: “omicidio volontario aggravato dal rapporto di ascendenza e dalla premeditazione” – per il bambino ritrovato per primo, il 9 agosto, e che secondo l’autopsia sarebbe morto dissanguato dopo il taglio del cordone ombelicale – e soppressione di cadavere per il neonato rinvenuto il 13 settembre, sepolto nel maggio 2023. Ma, per quest’ultimo reato ipotizzato non è scattata alcuna custodia cautelare, in quanto sono ancora in corso gli accertamenti medico-legali.
“Ci troviamo di fronte un fatto drammatico e che suscita sgomento, al di là della rilevanza penale – ha dichiarato in conferenza stampa – Per due bambini che non hanno potuto vedere la luce. Per la famiglia di una ragazza. Per un giovane che per due volte ha dovuto rinunciare alla paternità. E sgomento anche per la ragazza, che al di là delle responsabilità penali che saranno accertate, pare difficilmente decifrabile e dovrà prendere coscienza di quel che è successo”.
Per la procura parmense, Petrolini ha avuto un disegno ben chiaro in mente, che ha guidato il suo agire: “Aveva deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto – si legge in una nota – tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà”. Niente fa infatti pensare che sia stata interessata a tenere i bimbi. Le ricerche web dimostrano piuttosto che Chiara voleva approfondire i metodi con cui abortire – con medicinali, erbe o colpi alla pancia – e i dettagli sulla decomposizione dei cadaveri.
Il figlio nato tra il 6 e il 7 agosto è morto per il dissanguamento dovuto alla mancata costrizione meccanica del cordone ombelicale, come richiede invece la corretta procedura medica. E’ stato poi sepolto avvolto in un asciugamano giallo; Petrolini ha poi gettato la placenta nel water. Il padre della ragazza ha notato le tracce di sangue nel bagno, ma ha ipotizzato che si trattasse di un ciclo mestruale particolarmente abbondante. La sera successiva, la 22enne è uscita con le amiche per poi passare la notte con il fidanzato Samuel nella stessa camera da letto in taverna nella quale aveva partorito.
La Procura ha fatto sapere che, inizialmente, sono stati indagati anche i genitori di Petrolini. Ma a seguito di alcune intercettazioni ambientali è emersa l’assoluta estraneità dei due. In particolare, la madre è stata registrata mentre chiedeva “se anche l'altra volta quando ci fu una emorragia" la ragazza era incinta”.
Episodio capitato a Chiara durante un saggio del fratello, il 12 maggio 2023, quando i genitori erano fuori casa per assistervi. La 22enne invece in quel lasso di tempo aveva partorito (da qui l’emorragia) e, con le sue mani, aveva scavato una fossa per seppellire il bimbo.