Roma, 14 gennaio 2019 - Uno striscione pro Cesare Battisti è stato affisso ieri sera in Via degli Annibaldi, nei pressi del Colosseo a Roma. Sul posto è intervenuta una volante della polizia per rimuovere il manifesto con scritto in rosso: "Battisti libero, amnistia per i compagni, noi restiamo". Nel drappo è disegnata anche una stella rossa a cinque punte, simbolo delle Brigate Rosse. Indaga la Digos per risalire agli autori. Al vaglio le telecamere della zona.
L'affissione è stata rivendicata sul profilo Facebook 'Noi Restiamo': "L'asse Salvini-Bolsonaro arresta Cesare Battisti, capro espiatorio utilizzato per condannare un periodo storico di forte cambiamento sociale e aspra lotta politica - si legge nel post -. Con gli applausi della sinistra manettara il movimento reazionario a livello mondiale continua la sua macelleria sociale tentando l'annichilimento di una storia non pacificata. Come sempre nella storia i padroni e i loro servi coprono i loro crimini condannando chi ha reagisto alla loro violenza".
L'ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il Comunismo) è stato arrestato due giorni fa in Bolivia dopo oltre 37 anni di latitanza. Battisti è atterrato questa mattina a Roma Ciampino intorno alle 11.30, ad attenderlo anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini e quello della Giustizia Alfonso Bonafede.
CACCIA A 50 PRIMULE ROSSE - Dopo Battisti, la caccia continua. Nel mirino almeno una cinquantina tra ex Br e terroristi degli anni di piombo. Vivono in nascondigli sicuri, tra Francia, Nicaragua, Argentina, Cuba, Libia, Algeria, Angola. La Lega non ha dubbi: li assicureremo tutti alla giustizia.