Giovedì 21 Novembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Cervinia, il giallo del nome: "Tornerà a chiamarsi Le Breuil". L’ira nel paese: confonde i turisti

La località sciistica italianizzata durante il fascismo, la Regione voleva eliminare ogni riferimento. La sindaca al lavoro per fermare il decreto: "Ci incontreremo per capire come agire".

Cervinia, il giallo del nome: "Tornerà a chiamarsi Le Breuil". L’ira nel paese: confonde i turisti

Cervinia, il giallo del nome: "Tornerà a chiamarsi Le Breuil". L’ira nel paese: confonde i turisti

Tutti a sciare Tutti a sciare a Cervinia. Macché. Fra poco non esisterà più. Non pensate alle valanghe o alla bancarotta delle sue funivie, piuttosto a un decreto comunale che sta già creando scompiglio fra i residenti e smarrimento fra i turisti: chi sa pronunciare Breuil senza farsi ridere dietro da un valdostano? Toccherà allenarsi e farci l’abitudine. Le Breuil, così si chiamerà presto la frazione di 700 abitanti nel Comune di Valtournanche. E sarà inutile andare a cercare la cara vecchia identità toponomastica sulla cartellonistica stradale o sui documenti, tutti da cambiare con il rischio di ingorghi burocratici. Il presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, dell’Union Valdotaine, ha deciso di eliminare in modo ufficiale la denominazione del paese all’ombra del Cervino. Una mossa diversiva? No, solo l’intenzione di cancellare residue suggestioni autarchiche del fascismo che anche sulle montagne sparigliò, italianizzando i nomi francofoni: da Cormaiore (Courmayeur) a Salice d’Ulzio (Sauze d’Oulx). Il panico si diffonde in valle, la questione diventa un giallo quando in serata il sindaco di Valtournenche, Elisa Cicco, annuncia per oggi un incontro urgente con Testolin: "L’obiettivo è trovare una soluzione assieme all’amministrazione regionale. Vogliamo affrontare il problema e capire cosa possiamo fare. Chiederemo di poter rettificare la denominazione e mantenere il nome Cervinia". Una notte per risolvere il problema: "Bisogna capire come muoversi dal punto di vista giuridico". Mai successo. Breuil (pronunciatelo "breil" e lassù porteranno pazienza) è il nome originario derivante dal francoprovenzale breuill o braoulè, che in dialetto valdostano significa "terra di molte acque". Per disfarsi di un passato ingombrante può essere necessario rinunciare all’appeal richiesto dal marketing, che avrebbe qualche riserva a mandare i turisti in un "pianoro paludoso di montagna". Cervinia, fondata nel 1934, fa riferimento al monte Cervino, derivante a sua volta dal toponimo erroneamente scritto da Horace-Bénédict de Saussure nel suo Viaggio sulle Alpi come Mont Cervin invece di Mont Servin, tanto per confondere le idee. Breuil-Cervinia, si legge oggi sui cartelli stradali. Fra poco solo Le Breuil. Oltre ai soldi da spendere per rifare le carte, c’è chi teme il danno di immagine: vallo a spiegare a un inglese che in fondo non cambia niente, la Ventina è sempre là, come l’Indian Park di Plan Maison e i ghiacci perenni del Theodulo.

Il segretario comunale di Valtournenche, René Rey, spiega che il decreto di Testolin si basa sul parere del precedente Consiglio comunale, guidato da Jean-Antoine Maquignaz, e che la questione è sotto la lente dell’attuale amministrazione della sindaca Elisa Cicco. Serpeggia il malumore fra i residenti e i frequentatori ma anche l’ironia non manca: "Breuil suona più chic di Cervinia". E peccato che a complicare ulteriormente le cose ci si metta il canonico Georges Carrel, che già nel 1868 dava contro sia a De Saussure sia a Testolin: "Si scrive e si legge Breil, non Breuil".

C’è ironia, ma anche amarezza: "Dopo la figuraccia condivisa con Zermatt di 8 gare di Coppa del Mondo di Sci annullate su 8, la nuova unica pista transfrontaliera Gran Becca mai inaugurata e il ghiacciaio del Matterhorn devastato, ecco come tornare in prima pagina". Riflette qualcuno: "Follia. Come se cancellassimo Mugello o Malpensa per trasformarli in Scarperia e Somma Lombardo". Il più spiritoso: "Cambi nome, generi polemica, tratti e ritratti, convochi una conferenza stampa, dai la colpa a Mimì che replica che a decidere e stato Cocò, che replica a sua volta che la colpa è di Antonio. E avanti così si arriva alle elezioni".