Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Centri in Albania, 13,5 milioni per il noleggio di una nave che porti i migranti da Lampedusa a Shengjin

Lo si legge in una "consultazione preliminare del mercato" del Viminale sull’attuazione del protocollo tra Roma e Tirana

Il premier albanese Edi Rama con Giorgia Meloni

Roma, 3 giugno 2024 - La soluzione Albania per i migranti potrebbe rivelarsi un po' costosa per l'Italia, a partire dal noleggio di una nave privata, con relativo equipaggio specializzato, che può arrivare a 13,5 milioni di euro per 90 giorni di contratto, per garantire lo spostamento dei soccorsi in mare Mediterraneo", e portati a Lampedusa, fino al porto di Shengjin.

La consultazione di mercato del Viminale

Lo svela la "consultazione preliminare del mercato" lanciata dal Viminale per attuare il protocollo fra Roma e Tirana, come svela l'agenzia Ansa. Il contratto dovrebbe prevedere un impiego di "tre mesi, dal 15 settembre al 15 dicembre 2024", ma è un'esigenza "non vincolante e puramente indicativa", si legge nelle specifiche tecniche.

Prelievo a Lampedusa

Il "punto di prelievo dei migranti" è stato indicato "a circa 15/20 miglia nautiche a Sud-Sud/ovest dall'isola di Lampedusa" per un viaggio di almeno 50 ore nel documento del Ministero dell'Interno. Nella consultazione si parla di un trasporto di "circa 300 unità", di cui 200 migranti e 100 operatori, per un totale che varierà "da i tre ai quattro viaggi al mese (andata e ritorno)".

Specifiche tecniche per le operazioni

Ogni operazione, si legge nel rapporto sulle "specifiche tecniche per un servizio di noleggio di una unità navale, con relativo equipaggio, per il trasporto di migranti soccorsi in mare", è prevista della durata di 5/6 giorni in cui vengono compresi "il trasbordo dei migranti, l'attività di hub, il trasporto in Albania, le attività di sbarco e il rientro nell'area di operazioni".

Requisiti tecnici della nave, anche quanto pesca

Inoltre la nave, forse per questo costa 13,5 milioni di "noleggio", deve avere certi requisiti come la capacità di trasportare circa 300 passeggeri (200 migranti più 100 operatori), un minimo di 50 cabine, ciascuna con al massimo due posti letto. Con specifiche anche per lo scafo che dovrà avere un pescaggio (cioè la parte dello scafo che rimane immersa) minore di 5 metri perché deve essere "adeguato per ormeggiare presso il porto di Shengjin", che è bassino. A bordo poi ci dovrà assere un locale per lo screening dei migranti, una camera di sicurezza per le esigenze di Polizia giudiziaria, un locale per l'infermeria, con anche zone per l'eventuale quarantena. Quindi altre spese per adeguare la nave alle esigenze richieste.

Vitto diversificato per gruppi religiosi

Nel documento viene precisato che "il servizio di gestione armatoriale della nave sarà in capo all'operatore con tutti gli obblighi e responsabilità", come l'approvvigionamento di beni e generi alimentari, nonché la preparazione di vitto diversificato in relazione ai precetti religiosi o eventuali problematiche sanitarie.

Se si superano le 300 unità previsti costi aggiuntivi 

Nel caso si superi la media di 300 unità per i giorni della durata del contratto, sarà riconosciuto un "costo aggiuntivo pro capite di 40 euro/giorno per il numero di passeggeri in esubero", chiarendo anche che "stante l'imprevedibilità dell'evoluzione dei flussi migratori e quindi l'impossibilità di quantificare il numero esatto di traversate necessarie". Infine nell'ultimo capitolo del documento viene sottolineato che se la percorrenza di navigazione per la durata del contratto sarà inferiore a 6mila miglia nautiche, il costo del noleggio sarà ridotto del 15%.

Le reazioni

"Quanto si apprende da fonti di stampa rispetto al documento del Viminale per attuare il Protocollo Italia-Albania ha davvero dell'incredibile. Si tratta di un meccanismo che può avere chanches di funzionare soltanto nelle menti perverse di Meloni e Piantedosi. Non soltanto rischierebbe di violare il testo dello stesso Protocollo concluso tra il Governo italiano e quello albanese, che all'articolo 4 stabilisce che i trasferimenti da e per le strutture possono essere effettuati solo dalle autorità italiane, ma sembrerebbe anche implicare che la selezione di queste persone, una volta soccorse, per decidere chi debba essere deportato in Albania e chi no, debba avvenire in alto mare. Non è dato sapere come il Governo ritenga di farlo, in base a quali procedure, con quali garanzie, per opera di chi? Sì tratta di essere umani, non di pacchi postali. Meloni ne è consapevole?", ha dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo MagiCarlo Calenda ritiene che il centro per trattenere i migranti in Albania sia “tutto uno spot elettorale, come il Piano Mattei". Il leader di Azione ha osservato: "Non ha fatto alcun blocco navale, come non ha abolito le accise, e anziché affrontare il tema dei migranti in modo serio annuncia, come sempre si fa in Italia, una cosa che non ha senso. Perché se quegli stessi soldi li dai ai migranti se ne tornano indietro a razzo. Che senso ha spendere centinaia milioni per trattenere 6.000 migranti?". Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie della segreteria Pd: "La vicenda dei centri per immigrati in Albania appare sempre più evidente per quello che è: un gigantesco business utile a finanziare un intervento totalmente inutile proprio sul piano delle politiche migratorie. Grazie al sopralluogo dei parlamentari del Partito democratico e a diverse inchieste giornalistiche sta affiorando sempre di più una realtà fatta di calcoli poi irrimediabilmente smentiti circa l'efficacia del progetto, roboanti annunci e cantieri fantasma accompagnati da svariati milioni che finiranno per finanziare una delle peggiori pagine mai viste riguardanti la gestione del fenomeno migratorio".

Il deputato di Avs Angelo Bonelli fa due conti: "Le spese aggiuntive per il Protocollo Italia-Albania sui migranti non finiscono mai. Oggi scopriamo che la 'consultazione preliminare del mercato' lanciata dal Viminale per attuare il Protocollo prevede un esborso di ben 13,5 milioni di euro per il solo noleggio di 90 giorni di una nave con relativo equipaggio. Noleggiare un'unità navale per 90 giorni (dal 15 settembre al 15 dicembre) a 13,5 milioni di euro significa che all'anno saranno necessari circa 54 milioni di euro solo per il noleggio di una nave con capacità per 300 persone, di cui 100 membri dell'equipaggio. Proiettando questa spesa sui cinque anni del protocollo, si arriva alla cifra astronomica di circa 270 milioni di euro". E continua: "Siamo già a 825 milioni di euro di spesa per il Protocollo Italia-Albania e, con questa ulteriore spesa, si supererà abbondantemente il miliardo di euro: un pozzo senza fondo, che drena risorse pubbliche senza produrre risultati concreti. Ancora più preoccupante è il fatto che, tra i requisiti della nave, è prevista 'l'espletamento dell'attività di screening dei migranti'. Questo significa che lo screening avverrà sulle navi, rendendo l'operazione ancora più complessa e rischiosa, soprattutto durante i trasferimenti marittimi. Una settimana fa siamo stati in Albania e abbiamo potuto vedere direttamente lo stato attuale dei lavori. I centri non saranno pronti prima di novembre. E' evidente che il governo stia navigando a vista, senza una strategia chiara e con decisioni che mettono in pericolo vite umane e sprecano risorse pubbliche".