Giovedì 21 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Celeste Rita Palmieri, la figlia Adriana: “Mia madre, un angelo. Ha vissuto nel terrore”

La secondogenita della mamma di 5 figli uccisa dal marito a San Severo (Foggia): “Il braccialetto elettronico non è servito. Mio padre l’aveva accoltellata ma era uscito dal carcere pochi giorni dopo”

San Severo (Foggia), 25 ottobre 2024 - Ha vissuto nel terrore Celeste Rita Palmieri, uccisa per strada a San Severo (Foggia) dal marito Mario Furio che poi si è suicidato. Lo racconta a Quotidiano.net la secondogenita Adriana, 35 anni. Un vero calvario quello della donna, 56 anni, madre di 5 figli.

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Celeste Rita Palmieri in alcune splendide immagini. La giovane donna accanto a lei è la secondogenita Adriana
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Celeste Rita Palmieri, una vita nel terrore

Adriana è annientata dal dolore. La sorella più grande, Giuseppina, 36 anni, al funerale della mamma ha parlato di perdono, anche per il padre assassino. Ha parlato per tutti. Per Adriana ma anche per Giovanni che ha 24 anni e vive in Svizzera, per Alessia che deve fare 16 anni a marzo, per Matteo, che ha solo 13 anni.

“Il 3 febbraio mio padre l’aveva accoltellata - racconta Adriana -. Quel giorno lei aveva deciso di lasciarlo per sempre. Si erano lasciati ed erano tornati insieme tante volte. Mio padre era sicuro che lei ci ripensasse, che gli togliesse le denunce. Invece no, questa volta mamma ce la stava facendo. Per questo lui l’ha ammazzata. Fin da quando ero piccola l’ha sempre maltrattata, una volta ha anche cercato di strangolarla e ce la stava facendo, lei ormai aveva gli occhi neri. Mia mamma era davvero una santa, unica”.

Quella foto che commuove

Una donna a terra, nel parcheggio di un supermercato. I capelli lunghi coprono l’orrore, quella donna è agonizzante, le hanno sparato. Un uomo le tiene la mano, si saprà poi che è un poliziotto fuori servizio. Le tiene la mano per non lasciarla andare via sola. Celeste Rita Palmieri morirà poche ore dopo all’ospedale. Il marito assassino, ex agente di polizia penitenziaria, aveva il braccialetto elettronico.  ”Ma non è servito a niente - quasi grida Adriana -. Quando lui l’ha accoltellata lei era ’scristianita’, mi passi il termine. Non poteva pensare che dopo tutto quello che era successo, il marito aveva fatto pochi giorni di galera e poi era uscito“.

Quella telefonata di terrore

Momenti che non si cancellano. Ripensa Adriana: “Me lo ricordo bene, quel giorno.  Lei ripeteva, che schifo. Lui quest’estate, quando mamma ancora non aveva cambiato la serratura, andava in casa per portare via la spesa, pensare che non gli dava neanche l’assegno di mantenimento. Ho letto che mamma aveva rifiutato una sistemazione protetta. Ma è tutto il contrario, dovevano tenere mio padre lontano, non dovevano costringere lei a cambiare, a chiudersi in una specie di galera, senza telefono. Quando mio padre è tornato libero dopo averla accoltellata mamma era sconvolta. Mi ha chiamato, mi ha detto: fammi questo piacere, fammi stare tranquilla, vai a vedere se in casa sua la luce è accesa. Aveva il terrore, il terrore, io ero a letto la tranquillizzavo. Cercavo di tranquillizzarla sempre, non potevo sapere che sarebbe successo questo”.

“Abbiamo perdonato mio padre”

Al funerale sua sorella Giuseppina ha detto che avete perdonato vostro padre perché mamma vi ha insegnato questo. “Sì, è così. Quando litigava con lui, prima era molto arrabbiata poi ci diceva: non dovete pensare a me, lui è sempre vostro padre, se vi sentite di andarlo a trovare andateci. Non dovete avere rimorsi”. Temevate che sarebbe finita così? “Da una parte sì, dall’altra la mia testa non voleva accettare di avere un padre a questo livello. Mamma, come mi manca. Era nata il 2 ottobre, nel giorno degli angeli. E lei era davvero un angelo.