Mercoledì 8 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

L’Iran insiste: “L’arresto di Cecilia Sala non è una ritorsione”

La portavoce del governo di Teheran: “Speriamo che la questione venga risolta rapidamente”

Teheran, 7 gennaio 2025 - L’Iran insiste e ripete che l'arresto di Cecilia Sala a Teheran "non è in alcun modo una ritorsione" per quello del cittadino iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia. Lo ha ribadito la portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani, durante un punto stampa. "Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente", ha aggiunto la portavoce, quando sono diventati 19 i giorni di detenzione della giornalista 29enne nel carcere di Evin. Intanto la procura generale di Milano mantiene il suo parere negativo alla concessione dei domiciliari per Abedini, che attualmente si trova nel carcere di Opera. Il 15 gennaio è fissata l’udienza del Riesame. 

>>>/ PRIMO PIANO - SCATTI DEL GIORNO
Il murale dedicato a Cecilia Sala firmato dallo street artist Drugi a Venafro (Ansa)
Approfondisci:

L’Iran: “L’arresto di Cecilia Sala non c’entra con quello di Abedini”

L’Iran: “L’arresto di Cecilia Sala non c’entra con quello di Abedini”

Ieri l'ambasciata di Teheran a Roma aveva già smentito che l'arresto di Sala potesse essere una ritorsione per la misura analoga che aveva colpito l'ingegnere iraniano  fermato in ottemperanza a un mandato Usa. "Il fatto che le due situazioni si siano verificate simultaneamente non ne deve implicare un'analisi dal significato politico" si legge in un post. "I due eventi sono accaduti contemporaneamente e non esiste alcun collegamento tra loro". Secondo l'ambasciata, l'arresto di Sala "deriva dalla violazione delle leggi e i regolamenti della Repubblica islamica". Nel messaggio si riferisce che "l'aggiornamento sugli ultimi sviluppi del caso spetta al portavoce della magistratura" perché "la vicenda è oggetto di un'inchiesta". Il concetto è stato poi ribadito dal portavoce del ministero degli Esteri  Esmail Baghaei. 

Sempre ieri, Alfredo Mantovano, che rappresenta l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, è stato ascoltato al Copasir. E’ successo qualche ora dopo il viaggio lampo di Giorgia Meloni negli Stati Uniti, rimasta 5 ore nella residenza di Trump in Florida. La premier ha affrontato vari dossier a colloquio con il neo eletto presidente Usa, tra cui  – riferisce il New York Times – proprio il caso Sala. Sabato prossimo 11 gennaio Meloni riceverà Joe Biden, presidente in carica fino al 20 di gennaio. 

Sit in dei giornalisti a Roma

Oggi piazza Santi Apostoli, a Roma, ha ospitato la manifestazione dei giornalisti rappresentati da Ordine del Lazio, Associazione Stampa Roma, Fnsi, Sindacato cronisti Romani, Rete No Bavaglio e Articolo 21, per chiedere l’immediata scarcerazione della reporter. Il sit in è andata in scena in modalità “silenziosa”, in rispetto all’appello fatto dalla famiglia della 29enne per il silenzio stampa.