Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Cecilia Sala liberata: che succede ora all’ingegnere iraniano arrestato a Malpensa? Liberazione vicina

Il legale dell’ingegnere detenuto a Opera dal 16 dicembre: “Molto contento del ritorno a casa di Cecilia”. Il 15 gennaio la Corte d’Appello di Milano deciderà sulla richiesta di scarcerazione ma intanto il ministro Nordio è atteso a Palazzo Chigi

L'ingegnere iraniano Mohammad Abedini arrestato a Malpensa

L'ingegnere iraniano Mohammad Abedini arrestato a Malpensa

La liberazione e il ritorno in Italia della giornalista Cecilia Sala rappresentano un buona notizia non solo per la famiglia della connazionale arrestata a Teheran, e per tutti gli italiani, ma forse anche per le sorti Mohammad Abedini, l’ingegnere iraniano esperto di droni fermato a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti lo scorso 16 dicembre. Il suo avvocato, Alfredo De Francesco, ha precisato di “aver saputo del comunicato rilascio” della giornalista bloccata in Iran e di essere “molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala". Cosa significa? Nessuno ha mai ufficializzato un nesso tra le due vicende e non potrebbe essere altrimenti ma è chiaro che la risoluzione di una potrebbe sul tavolo geo-politico e diplomatico favorire lo sblocco dell’altra. La sua liberazione potrebbe essere questione di ore, tanto che il ministro della giustizia Carlo Nordio è atteso a Palazzo Chigi per discuterne

La vicenda

Il 15 gennaio è fissata l’udienza in cui la Corte di Appello di Milano discuterà l’istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Abedini, su cui la Procura Generale ha espresso due volte parere negativo, mente si profilano ben più lunghi i tempi della decisione sull’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, dal momento che devono essere ancora tradotti gli atti di accusa della giustizia americana nei confronti del 38enne iraniano. Nei fatti, all’ingegnere asiatico viene contestato di aver fornito droni e materiali elettronici all'Iran aggirando gli embarghi statunitensi. Al suo legale l'ingegnere ha sempre detto che le accuse mosse dagli Usa "sono assurde" e ha sempre negato ogni responsabilità anche perché, ha fatto notare, prima del 2019 era ancora studente.

Che i due casi siano da considerare totalmente “separati” lo ha sottolineato anche il governo di Teheran: nei prossimi giorni sapremo se sono dichiarazioni di facciata o meno. Per qualcuno la sua liberazione è appunto questione di ore. Di sicuro, sono giorni di duro lavoro per l’avvocato in vista del 15 gennaio:  "Ora devo concentrarmi sul caso del mio assistito – ha ribadito De Francesco – e lavorare al meglio su di esso".