Roma, 11 settembre 2024 – I precari saranno 155mila a dicembre, quando entreranno in servizio gli assunti del concorso Pnrr. Mentre la gran parte delle supplenze riguarda gli insegnanti di sostegno senza specializzazione, che non possono essere assunti oggi. Ma il Ministro Valditara ha deciso un piano di specializzazione per la gran parte di loro. Carmela Palumbo, capo del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, fa il punto sulla situazione della scuola mentre inizia l’anno scolastico.
Dottoressa Palumbo, partiamo dai presidi. Cos’è successo con i ricorsi?
"A metà agosto era già tutto pronto per l’assunzione di 519 nuovi dirigenti scolastici al termine della procedura riservata di reclutamento, tanto che i vincitori avevano già scelto le regioni di destinazione e gli Usr erano in procinto di assegnare le sedi scolastiche. Tuttavia, a seguito di alcuni ricorsi presentati dai partecipanti al concorso ordinario ci siamo dovuti fermare perché il Tar del Lazio aveva emesso i decreti monocratici di sospensione della graduatoria finale. Il 5 settembre si è svolta la Camera di consiglio nel corso della quale il Ministero ha potuto far valere le proprie ragioni e ottenere il rigetto delle richieste cautelari. Ora dobbiamo attendere la definizione di un altro gruppo di ricorsi per sbloccare le nomine in ruolo".
E i precari della scuola? Quanti sono realmente?
"Prima di tutto, facciamo un po’ di precisazioni sul numero dei docenti. Per l’anno scolastico 2024/2025 il numero dei posti docente autorizzati sono stati 810.753 ai quali vanno aggiunte circa 100.000 unità dell’organico di fatto per il sostegno. Quindi, il numero complessivo del fabbisogno docenti si traduce in circa 910.0000 posti. Le supplenze a cui dobbiamo ricorrere nel 2024/2025 per coprire questo organico sono 165.000 che si ridurranno a 155.000 a dicembre, al termine delle assunzioni del primo concorso bandito secondo le nuove regole di reclutamento dettate da Pnrr, con una prima diminuzione rispetto agli anni passati".
Qual è il problema con gli insegnanti di sostegno e i posti in deroga?
"Sono istituiti tutti gli anni nell’organico di fatto e in larghissima parte assegnati a docenti privi di specializzazione su sostegno. Quindi, si tratta di posti che non possono essere ricoperti con personale di ruolo. Da qui il piano di formazione promosso dal ministro Valditara di circa 85.000 docenti non specializzati che prestano servizio da tre anni su posti di sostegno, che sarà affidato a Indire e costituirà il primo passo verso la progressiva stabilizzazione degli organici e dei docenti, con la conseguente riduzione delle supplenze".
Perché ci sono ritardi nel conferimento delle supplenze?
"Le operazioni di immissione in ruolo per l’anno scolastico 2024/2025, che ovviamente precedono quelle di conferimento delle supplenze, hanno dovuto attendere il completamento del maggior numero possibile di procedure di concorso che, è bene ricordarlo, hanno riguardato 69.117 candidati per la scuola dell’infanzia e primaria nonché 303.687 candidati per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Comunque, il cronoprogramma delle operazioni è stato definito dagli uffici territoriali in modo che all’avvio delle lezioni, come definito dal calendario scolastico di ciascuna regione, le supplenze siano tutte conferite senza alcun pregiudizio per gli studenti che torneranno in classe nei prossimi giorni. Dai monitoraggi quotidiani a nostra disposizione risulta che siamo già arrivati a un ottimo livello di copertura delle supplenze da conferire. Come ha chiesto il ministro ai direttori degli uffici scolastici regionali, all’inizio delle lezioni tutti i docenti saranno in cattedra".