Martedì 27 Agosto 2024

Sequestrato il “villaggio vacanze” del Clan Belforte: 43 ville abusive con vista mare

Le case erano state costruite su terreno demaniale a Bagnara, sul litorale di Castel Volturno (Caserta). Tra i 65 residenti sgomberati, i parenti dei boss. Sigille alle villette, che erano lì da più di quarant’anni

Caserta, 27 agosto 2024 – Un “villaggio vacanze” del clan Belforte costruito a pochi passi dal mare. Era tutto abusivo: 43 villette realizzate su un terreno demaniale a Castel Volturno. Una piccola enclave del gruppo criminale catanese dislocata nella zona di Bagnara, un’oasi di relax con tanto di giardini fioriti dietro ai cancelli serrati a protezione del villaggetto.

Le 43 villette sono state sequestrate dai carabinieri e dalla guardia costiera
Le 43 villette sono state sequestrate dai carabinieri e dalla guardia costiera

Sette delle 43 unità abitative erano abitate dai parenti stretti dei due capi e fondatori del clan: Salvatore e Domenico Belforte, da anni in carcere. Qui vivevano la sorella e il fratello dei due boss, ovvero Rosa e Pasquale, con i propri familiari, in totale una ventina di appartenenti alla famiglia criminale. Sono 65 i residenti sgomberati oggi dai carabinieri e dalla guardia costiera, si mandato della procura Santa Maria Capua Vetere. Le ville sono state sequestrate.

Le case non erano una novità, in paese tutti sapevano: le ville erano lì da più di 40 anni. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno notificato un decreto di sequestro preventivo emesso d'urgenza dal pubblico ministero di Santa Maria Capua Vetere, per i 43 immobili edificati a Bagnara di Castelvolturno. Ieri il sequestro è stato convalidato dal gip.

“Gli accertamenti eseguiti dai militari – informa la procura in una nota - hanno consentito di verificare, sebbene nella fase delle indagini preliminari, che tutte le unità abitative oggetto di sequestro erano state edificate partire dal 1980, in area demaniale e costiera soggetta a vincolo, occupando abusivamente il suolo del Comune di Castel Volturno”.

Non solo. Sette di queste unità abitative “erano nella disponibilità di soggetti indiziati di far parte del sodalizio camorristico denominato 'clan Belforte di Marcianise', ovvero da soggetti ad essi legati da rapporti di parentela o affinità. Anche con riguardo a tali soggetti, è stata disposta la liberazione degli immobili occupati”.