Trieste, 24 settembre 2024 – Il fratello di Liliana Resinovich, Sergio, risponde al telefono a Quotidiano.net mentre si è appena concluso il vertice dei consulenti che lavorano sul giallo di Trieste.
“Ho parlato con il mio avvocato, penso che nei prossimi giorni sapremo qualcosa – spiega -. Se siamo arrivati in fondo a questo giallo? Lo spero, è quello che mi aspetto, ormai ci sono troppe evidenze. Aspetto la verità sulla morte di mia sorella che non si è suicidata.
“Pronto a pubblicare le foto di mia sorella da morta”
Sergio Resinovich ripete che non accetterà mai la conclusione del suicidio. Non è questa, insiste, la verità sul giallo di Trieste. “Dovranno spiegare come si è procurata le lesioni che aveva”, rimarca. E si dice pronto a “pubblicare le fotografie di mia sorella, da morta. Cercherò di dimostrare il contrario, con gli strumenti che ho”.
La descrizione delle lesioni nella prima autopsia
Nella prima autopsia, eseguitqa il 10 gennaio 2022, venivano rilevate una serie di lesioni al volto e alla mano destra. Segni che, secondo la squadra di consulenti che lavora per Sergio Resinovich, “non possono non essere valutate ai fini della ricostruzione della vicenda e nella individuazione delle cause per le quali Liliana Resinovich è stata rinvenuta cadavere in posizione semi dormiente con la testa dentro a due buste di plastica fissate al collo da un cordino lasso annodato a mo' di fiocco, e, a sua volta, contenuta in due sacchi neri della spazzatura”.