Quella di Emanuela Orlandi è "una storia intrinsecamente politica, legata alle tensioni del periodo, che lascia intravedere una pista internazionale, l’uso di Alì Agcà come pedina della Guerra Fredda, in relazione alle sue accuse a Mosca di essere stata mandante dell’attentato, poi ritrattata; e una economica, legata agli scandali finanziari e alla opacità di certi rapporti tra malavita e ambienti ecclesiastici". Lo ha sostenuto il giornalista investigativo del Corriere della Sera, Fabrizio Peronaci, audito dalla commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi subito dopo l’ex giornalista del Tempo, Gianni Sarrocco. Una seduta, quella di ieri, che è andata avanti quasi tre ore in un confronto serrato tra i cronisti e i deputati e i senatori della Commissione. Una parte dell’audizione, su richiesta di Peronaci, è stata secretata e riguarda alcune novità nell’ambito delle indagini della procura di Roma.
CronacaCaso Orlandi, in bicamerale focus sulla pista internazionale