Lunedì 23 Dicembre 2024
NINA FABRIZIO
Cronaca

Emanuela Orlandi, il Vaticano ai pm di Roma: "Piste da approfondire"

Accelera la collaborazione tra la Santa Sede e i magistrati, inviati gli atti in Procura

Pietro Orlandi e la sorella Emanuela, cittadina vaticana, scomparsa il 22 giugno di 40 anni fa

"In merito alla vicenda di Emanuela Orlandi, questo ufficio ha raccolto tutte le evidenze reperibili nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti. Ha proceduto all’esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento e trasmettendo tutta la relativa documentazione, nelle scorse settimane, alla procura di Roma". Ha fretta il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi che con tempismo eccezionale (ieri l’anniversario della scomparsa di Emanuela) rilascia dichiarazioni che fanno il paio con quanto affermato dall’avvocato della famiglia Orlandi in questi stessi giorni. "Ritengo che il Vaticano abbia delle prove" ha detto Laura Sgrò.

È dunque a una svolta il caso Orlandi? Dopo 40 anni di falsi allarmi, depistaggi e false tracce la prudenza è d’obbligo. Ma chi ha parlato a tu per tu con Diddi, pm in Vaticano e avvocato in Italia, ha potuto percepire tutta l’ansia di chi vuole mettere al sicuro evidenze, possibili riscontri, testimonianze, "dati mai lavorati", tanto da mettersi persino mezzo Senato contro per la sua irrituale richiesta, in qualità di rappresentante di un altro Stato, di soprassedere sull’avvio della Commissione di inchiesta parlamentare. L’obiettivo di Diddi, che punta moltissimo sull’inedita collaborazione con la procura di Roma, è non bruciare testimoni e ipotesi che emergono dallo scandaglio degli archivi interni.

In più Pietro Orlandi l’11 aprile scorso gli ha consegnato un elenco di 28 nomi ‘indiziati’ se non altro di poter conoscere pezzi cruciali di verità, alcuni dei quali ancora viventi, come gli ormai famosi due monsignori polacchi della cerchia di San Giovanni Paolo II che lo accompagnavano nelle uscite segrete.

A piede libero ci sono poi almeno due ex Banda della Magliana, suscettibili di essere a conoscenza dell’andamento dei fatti, almeno rispetto alla fondata ipotesi di un sequestro gestito dai malavitosi romani su richiesta di altri. Quali altri? Qui può entrare in gioco l’ipotesi di Orlandi, che ha lavorato allo Ior, quella secondo cui Emanuela è stata "l’oggetto di un ricatto", mentre Sgrò ha affermato che la pista della pedofilia "mai davvero indagata e solo chiacchierata, debba essere approfondita" e potrebbe sovrapporsi con quella finanziaria.

Di fronte a tutto ciò, che cosa farà Francesco domenica all’Angelus? Pietro Orlandi e gli altri familiari saranno alle 12 in piazza San Pietro sotto la finestra del suo studio.