Giovedì 14 Novembre 2024

Guardia di Finanza al Casinò di Campione, l'ipotesi: riciclaggio di denaro sporco

La Guardia di Finanza nella casa da gioco. Si parla di riciclaggio, associazione a delinquere e peculato. E l’ad smentisce “buco” di 130 milioni di Paola Pioppi

Il Casinò di Campione d'Italia (Cusa)

Il Casinò di Campione d'Italia (Cusa)

Campione d'Italia, 22 gennaio 2015 - Riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite: è l’ipotesi di reato su cui starebbe indagando la Guardia di finanza di Como, che ha portato ieri a svolgere una serie di perquisizioni e acquisizioni di documenti all’interno della casa da gioco di Campione d’Italia, ma anche nelle abitazioni private di alcuni funzionari. I militari sono arrivati ieri mattina nell’enclave assieme allo Scico di Roma, il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, reparto speciale della Gdf, alla ricerca di documenti contabili e altro materiale funzionale alle ipotesi di reato su cui stanno lavorando, coordinati dal sostituto procuratore Maria Vittoria Isella.

In ore di accertamenti, hanno esaminato i bilanci degli ultimi dieci anni e gli atti relativi all’intera attività amministrativa, pur a fronte di ipotesi che apparirebbero già circostanziate. Si parla di riciclaggio, associazione a delinquere e peculato, relativamente ad alcuni specifici comparti della casa da gioco, e non alla sua gestione complessiva. Buona parte degli accertamenti si sarebbero infatti concentrati attorno all’ufficio casse, dal quale passa il flusso di cambio del denaro dei giocatori della casa da gioco. Operazioni che sono regolate da rigide disposizioni: le più recenti, limitano a 999 euro il singolo cambio consentito. Le indagini deriverebbero dall’operazione “Chemin de fer” condotta dalla Guardia di Finanza di Cagliari su denaro di provenienza illecita riciclato attraverso il circuito del gioco d’azzardo legale. Alcune risultanze, sarebbero state trasmesse a titolo informativo alla Procura di Como per competenza, generando un’indagine del tutto indipendente. In particolare, i punti di contatto tra i due filoni investigativi, potrebbero essere alcuni soggetti comuni e strumentali alle ipotizzate condotte di riciclaggio. Nel corso della giornata, l’amministratore delegato della casa da gioco, unitamente al sindaco di Campione, Marita Piccaluga, hanno smentito la notizia di accertamenti legati a un presunto buco di 130 milioni di euro nei conti della società: «Il casinò sta funzionando regolarmente».