Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Casal Bruciato, Raggi assediata e insultata. "Rom restano dove sono"

La sindaca incontra la famiglia assegnataria di una casa popolare e presa di mira da residenti e CasaPound: "Hanno diritto a quell'alloggio". Tensioni al corteo antifascista

La sindaca Raggi a Casal Bruciato (LaPresse)

La sindaca Raggi a Casal Bruciato (LaPresse)

Roma, 8 maggio 2019 - Ingiurie e frasi sessiste a Virginia Raggi, sindaca di Roma, che stamani a Casal Bruciato (quartiere a est della Capitale), ha incontrato una famiglia di nomadi assegnataria di un appartamento popolare. Un caso che negli ultimi giorni ha sollevato le polemiche di residenti ed esponenti di CasaPound: a seguito delle contestazioni concitate e aggressive avvenute nel primo pomeriggio, la prima cittadina è stata costretta ad allontanarsi scortata dalle forze dell'ordine. Ad accompagnarla c'erano anche il direttore della Caritas, don Ben Ambarus, e il vescovo ausiliare di Roma, don Giampiero Palmieri.

Tensioni, nel tardo pomeriggio, tra polizia e manifestanti antifascisti che prima si sono riuniti in un sit-in e poi sono partiti in corteo. 

L'AGGRESSIONE ALLA SINDACA - "Buffona", "lercia" e altri insulti pesanti di carattere sessista, ma anche "non sei la nostra sindaca" e "portateli a casa tua": queste le parole rivolte alla Raggi da cittadini in rivolta che continuano ad assediare le palazzine di Casal Bruciato, dove sono allogiate le famiglie rom. "Restano lì dentro perché ne hanno diritto - ha risposto in maniera secca Virginia Raggi - La legge si rispetta: chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati: gli abbiamo presentato dei condomini, questo è un primo inizio". Il riferimento della sindaca è alle contestazioni avvenute ieri, quando alcuni residenti, insieme come detto a esponenti di CasaPound e Azione Popolare, avevano preso di mira una donna nomade che stava rientrando a casa con i propri figli, aggredendola con frasi irripetibili e addirittura la minaccia di violenza sessuale. 

image DI MAIO - "Raggi aiuti i romani, non i rom". Lo ha detto Luigi Di Maio, descritto "come una furia" da chi gli ha parlato in queste ore. Dopo aver incassato la revoca del sottosegretario Armando Siri in Cdm, le contestazioni alla sindaca Virginia Raggi a Casal Bruciato arrivano come una doccia fredda, provocando l'immediata e piccata risposta alla prima cittadina della Capitale. Sul profilo Twitter del Movimento 5 stelle Roma, però, è arrivato un messaggio di solidarietà alla sindaca: "Siamo con Virginia Raggi in questa battaglia di civiltà. Quello che sta succedendo a Casal Bruciato è inaccettabile. Ed è vergognoso che dei bambini non possano andare a scuola perché hanno paura di uscire di casa - si legge nel 'cinguettio' - Tutto questo deve finire. Roma non è razzista''.

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IL CORTEO ANTIFASCISTA - Dopo alcune tensioni con la polizia al sit-in antifascista, con i manifestanti che urlavano "Via via" e "fuori i fascisti dai quartieri" contenuti dagli agenti in tenuta antisommossa schierati davanti ai blindati, poco prima delle 19 è partito il corteo antifascista. Dal gruppo - dal lato opposto della piazza in cui è in corso la manifestazione di Casapound - si leva il canto di 'Bella ciao'. La zona è super presidiata dalle forze dell'ordine.

I NOMADI - "Siamo spaventati, speriamo di resistere": hanno risposto così i componenti della famiglia nomade contestata. "Ci hanno detto che speravano iniziasse finalmente una nuova vita per loro dopo 20 anni nei campi. Stanno cercando di capire cosa succederà: sperano di poter resistere», ha detto Don Ambarus, mentre il vescovo Palmieri ha aggiunto: "Domani il Papa incontrerà il mondo dei rom: noi li abbiamo invitati la sera, quando la chiesa di Roma incontrerà il Papa a San Giovanni. Non sappiamo se verranno, ma sono stati molto onorati dell'invito. Ora, più che altro, restano molto spaventati".  "Tensione, insulti e orribili minacce all'incolumità fisica e alla dignità di una famiglia". Anche l'Osservatore Romano è intervenuto sulla questione di Casal Bruciato, sottolineando come ad aggredire la famiglia di rom sia stato "un comitato misto di residenti e facinorosi, capeggiati da esponenti dell'organizzazione di destra Casapound". "I manifestanti hanno rivolto frasi gravissime ai rom: dal minacciato stupro nei confronti di una donna, alle promesse di morte - ha scritto il quotidiano della Santa Sede - A seguito dell'accaduto, la famiglia rom ha chiesto alle autorità di essere trasferita in un altro alloggio: una bambina ha avuto una pesante crisi di panico". 

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