Lecco, 13 dicembre 2014 - La Casa di Lucia, che siamo abituati a vedere da fuori, chiusa e inaccessibile, ieri finalmente ha aperto le sue porte. Un’occasione davvero suggestiva di affacciarsi per qualche minuto su un angolo fra i più preziosi della letteratura italiana, nel rione lecchese di Olate (indicato dagli studiosi del Manzoni come il paesello degli sposi promessi). Davvero numerosi, come da previsioni della vigilia, sono stati i visitatori, compresi anche gli studenti del vicino istituto Maria Ausiliatrice e Liceo Manzoni di Lecco, che hanno voluto «toccare con mano» mura e pavimenti calpestati, secondo la tradizione, dalla Lucia Mondella dei Promessi Sposi manzoniani. È stata soprattutto una grande festa, durante la quale il Sindaco Virginio Brivio ha voluto cimentarsi in una lettura (il celeberrimo «Addio ai monti») del grande romanzo di Manzoni. Non solo. Protagoisti della giornata sono stati anche il Prefetto Antonia Bellomo e il vice Questore Mimma Vassallo.
Giovanni Bellati e Gianfranco Scotti hanno letto altri brani dei Promessi Sposi in dialetto. Sul palco si sono alternati il barese, il napoletano, il premanese e il lecchese. Nonostante l’ assalto delle scolaresche in arrivo da tutta Lombardia e il pattugliamento dei turisti fai da te in viaggio tra le pagine de «I promessi sposi», la Casa di Lucia continua a tenere chiuse le sue porte. E l’apertura eccezionale di ieri, di così grande successo di pubblico, è stata anche l’occasione per riaprire un annoso dibattito sulla riqualificazione e rilancio della casa-attrazione.
L’edificio, al numero 19 di via Caldone, è di proprietà privata e le famiglie che popolano le romanzesche stanze non hanno sin qui ceduto alle richieste dell’ amministrazione comunale, interessata all’ acquisizione dell’ intera corte allo scopo di renderla, dopo un adeguato intervento scenografico ispirato ai sapori dell’ epoca, accessibile al pubblico.
Se per un giorno la casa è stata aperta al pubblico il merito va in particolar modo ad Angelo Fontana, vice presidente dell’Unione Nazionale Lotta alla Distrofia Muscolare sezione di Lecco. Associazione che fa parte del comitato provinciale Telethon. «Convincere le proprietà – commenta Fontana – a cambiare idea sulla Casa. Non è stato facile poter realizzare questa apertura, ma grazie a Tlethon e al nostro comitato abbiamo fatto moltissimo. Quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) stata anche l’occasione per i visitatore di fare un gesto di solidarietà verso la ricerca acquistando un panettone Telethon». Un dato importante: nella scorsa campagna di solidarietà il comitato provinciale ha raccolto 236mila e 500 euro, risultando nel panorama della raccolta fondi primo in Italia.