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Carta d'identità (foto Crocchioni)
Palermo, 30 gennaio 2019 - "Buongiorno, vorrei rinnovare la mia carta d'identità". "Aspetti un secondo, lei risulta morto da cinque anni". Un disguido a dir poco macabro. Ecco la storia di Antonio Bartolotta, recatosi in Comune a Palermo per delle normali commissioni burocratiche, trasformatesi poi in un mistero. Tutta la vicenda è riportata dal Giornale di Sicilia.
Tutto ha inizio qualche giorno fa, quando il signor Bartolotta si è accorto di avere la carta d'identità scaduta. "Sono andato negli uffici di circoscrizione più vicini alla mia abitazione - racconta l'uomo al Giornale di Sicilia - e qui mi hanno detto che non mi potevano rilasciare la tessera nuova perché non risultavo più residente a Palermo". E così dopo varie chiamate il signor Bartolotta si è recato all'ufficio Anagrafe "pensando ci fosse un problema per accertare la residenza". "È qui - dice l'uomo - che ho appreso la notizia della mia morte".
Eppure, "in tutti questi anni non ho avuto alcun sentore di questa assurda vicenda - dice Bartolotta -. Mi sono state periodicamente recapitate tutte le tasse da pagare. E con una puntualità notevole", aggiunge. Non solo. "Mi è stata anche spedita la tessera sanitaria". Insomma, il signore non avrebbe mai potutto immaginarsi di "essere morto".
E allora cosa è successo?. "Un errore di omonimia?", chiede il Giornale di Sicilia. "Non credo - ribatte Bartolotta -. Ho chiesto anche l'indirizzo della persona ritenuta morta. E quello è il mio. Abito da sempre lì". Secondo l'assessore comunale Gaspare Nicotri, con delega ai servizi demografici "nel caso di Bartolotta non si è trattato di morte ma di irreperibilità. Nello specifico, il cittadino è stato irreperibile nel corso del censimento del 2011. Successivamente, nel 2014, è stato fatto un confronto anagrafico. Comunque - conclude l'assessore - gli uffici sono pronti a riscrivere Bartolotta".