
Un carcere in cartapesta, con le sbarre alle finestre e, dentro, una grande Statua della Libertà col suo braccio destro...
Un carcere in cartapesta, con le sbarre alle finestre e, dentro, una grande Statua della Libertà col suo braccio destro alzato: solo che, invece della fiaccola, impugna un kalashnikov perfettamente riprodotto. È il carro allegorico sfilato martedì per le vie di Acerra che sta suscitando un vespaio di polemiche. "Un omaggio alla criminalità e alla violenza", dicono da destra e da sinistra. Il ‘carro dei carcerati’, trainato da un trattore, è stato l’ultimo a sfilare per le vie della "città di Pulcinella", cui è dedicato anche un museo. Davanti al carro, dove campeggiava la scritta ‘Freedom’, giovani e adulti in tenuta da galeotto. Alcune ragazze, poi, ballavano canzoni neomelodiche, con strofe inneggianti alla "libertà per i carcerati", mentre un sedicente Sandokan – occhiali da sole, barba nera e lunga proprio come il boss dei casalesi – spiegava: "Vogliamo la libertà per tutti quelli che soffrono, dentro e fuori dalla prigione". La ‘paranza’, che ha realizzato il carro, è riconducibile al complicato rione Gescal dove vivono centinaia di famiglie in condizioni difficili.