
Il sopralluogo di vigili del fuoco e polizia municipale
Carrara, 23 gennaio 2015 - Non c'è pace per gli argini del Carrione: nuovi sigilli sono stati messi agli argini del fiume che il 5 novembre scorso, durante l'alluvione, sfondò il muro di contenimento nel tratto di Avenza, inondando la frazione di Marina di Carrara. La procura ha dato ordine di sequestrare anche l'argine destro e l'argine sinistro a monte dell'Aurelia, circa 3 chilometri prima del punto in cui si verificò l'esondazione.
Su questi due nuovi tratti sequestrati, erano in corso lavori di messa in sicurezza degli argini, che sono stati sospesi. I lavori fanno parte di quei lotti messi a bando dalla provincia di Massa Carrara, dal 2003 in poi, con i soldi della Regione Toscana. Nello specifico questi lavori erano stati appaltati alla Elios srl, la stessa ditta che eseguì in subappalto i lavori sull'argine destro crollato il 5 novembre; i lavori erano in esecuzione e quindi non erano stati ancora collaudati.