Roma, 18 settembre 2022 - Il caro-bollette mette a rischio anche la vita delle parrocchie. I parroci cercano di scongiurare il taglio delle celebrazioni per risparmiare luce e riscaldamento, e c'è chi lancia l'allarme sul web pubblicando le bollette stellari. Come ha fatto il parroco di San Vincenzo ad Atessa, in provincia di Chieti.
Un'altra misura messa in pratica dai parroci è quella di spegnere il campanile, come ha fatto il parroco di San Vero Milis, in provincia di Oristano, mentre a Claut (Pordenone) un parroco richiama la comunità a dare una mano citando l'art. 315 del codice civile ("diritti e doveri del figlio"). Da martedì 20 si riunisce il Consiglio Cei e, anche se non è all'ordine del giorno, il tema potrebbe vedere un primo confronto tra i vescovi.
Intanto oggi in tutte le parrocchie italiane si celebra la Giornata per promuovere le offerte deducibili per il sostentamento del clero. "La Chiesa è casa tua ed è bello aver voglia di farla funzionare, sostenendo i sacerdoti; è bello che anche tu abbia voglia di dare una mano. Non c'è Pantalone che paga, come si dice a Roma: il pantalone ce l'abbiamo noi e a volte anche con qualche toppa…", è l'appello del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi.
A Roma il Vicariato sta aiutando le parrocchie a sostituire le vecchie caldaie, mentre a Palmi (Reggio Calabria) sono stati da poco inaugurati nuovi uffici diocesani dotati di pannelli solari. Fonti della diocesi di Roma spiegano anche che sono stati istituiti dei tavoli per "dialogare con i gestori" considerato che nelle parrocchie tutte le attività sono basate sul volontariato e la gratuità. "Saremo attenti, forse riscalderemo i locali per periodi più contenuti, ma non prevediamo nessuna limitazione delle celebrazioni", dice all'ANSA monsignor Gian Carlo Perego, vescovo di Ferrara, nei giorni scorsi contestato per l'accorpamento di alcune parrocchie.
"In diocesi ci sono 170 parrocchie di cui 90 sotto i mille abitanti, spesso il problema è anche pagare la bolletta della luce. La condivisione aiuta", spiega. Ma è ovunque una corsa contro il tempo perché dall'autunno la situazione potrebbe non essere sostenibile. D'altro canto cresce la domanda di aiuto rivolta alle parrocchie e alla Caritas da parte delle famiglie povere. Già da anni il pagamento delle bollette alle famiglie fragili è una delle voci della carità, insieme alla distribuzione di alimenti o altri generi di prima necessità. E oggi è l'indicazione principale delle opere che verranno messe in campo dalle diocesi in vista della Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà il 13 novembre.