Lunedì 10 Marzo 2025
NICOLA PALMA
Cronaca

Morto l’ex super poliziotto Carmine Gallo, ai domiciliari per i dossier illegali. Stroncato da infarto, il pm dispone l’autopsia

Scandalo Equalize, l’accusa di essere al vertice del sistema. Da investigatore aveva dato la caccia ai boss della ’ndrangheta e ai sequestratori sull’Aspromonte. Il pm di turno Giancarla Serafini ha disposto l’autopsia per individuare con esattezza le cause del decesso e un sopralluogo nell’abitazione dei carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche, anche se al momento non c’è alcun elemento che possa far pensare a ipotesi alternative

Carmine Gallo, 67 anni, è morto ieri mattina per un infarto fulminante nella sua casa di Garbagnate Milanese

Carmine Gallo, 67 anni, è morto ieri mattina per un infarto fulminante nella sua casa di Garbagnate Milanese

Milano – Un infarto fulminante. Una morte improvvisa, nel letto della sua abitazione di Garbagnate Milanese. Il pm di turno Giancarla Serafini ha comunque disposto l’autopsia per individuare con esattezza le cause del decesso e un sopralluogo nell’abitazione dei carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche, anche se al momento non c’è alcun elemento che possa far pensare a ipotesi alternative. Se n’è andato così, in una domenica nuvolosa di fine inverno, Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto che tanti colleghi ricordano ancora come un inarrivabile fuoriclasse dell’investigazione e che lo scorso 25 ottobre era finito ai domiciliari con l’accusa di essere stato a capo di un’associazione a delinquere specializzata nella produzione di dossier illegali su commissione che ruotava attorno all’agenzia Equalize di cui era amministratore delegato.

Poco dopo le 11 di ieri, la moglie di Gallo si è accorta che il marito aveva accusato un malore e ha immediatamente chiamato i soccorsi: purtroppo per l’uomo, che a fine gennaio era stato ricoverato in ospedale per una degenza di pochi giorni, non c’è stato nulla da fare. Due esistenze in una per il sessantaseienne originario della napoletana Gragnano. La prima, lunghissima, nella polizia. La seconda, iniziata nel 2018, da vertice di una società specializzata in analisi antifrode per imprese e investigazioni private con sede a due passi dal Duomo. Entrato in polizia nel 1978, dopo un’esperienza all’Antiterrorismo della Digos di Milano, Gallo ha iniziato a specializzarsi nel contrasto alla ‘ndrangheta, prima a Locri nel Gruppo operativo antisequestri e poi all’ombra della Madonnina alla Polizia criminale Lombardia e alla Dia.

È la stagione dei rapimenti, che il poliziotto vive in prima linea: da quello di Cesare Casella, sequestrato a Pavia il 18 gennaio 1988 e rilasciato il 30 gennaio 1990 dopo due anni di prigionia in Aspromonte, a quello dell’imprenditrice Alessandra Sgarella, sparita l’11 dicembre 1997 in viale Caprilli, portata prima a Buccinasco e poi in Calabria e infine liberata il 4 settembre 1998 dopo 266 giorni in mano ai sequestratori. Nel frattempo, Gallo è già passato alla Squadra mobile di Milano come vice dirigente della sezione Criminalità organizzata: lavora fianco a fianco con i magistrati di punta della Procura e partecipa da protagonista alle inchieste che svelano il radicamento dei clan al Nord, verbalizzando anche le confessioni del collaboratore di giustizia Saverio Morabito.

Il 30 gennaio 1997, tocca ancora all’ispettore capo Gallo suonare al campanello dell’appartamento di Patrizia Reggiani per notificarle l’ordinanza che la accusa di essere stata la mandante dell’omicidio del marito Maurizio Gucci. Lei vuole uscire di casa con una pelliccia, ma lui le presta il suo cappotto per coprirsi. Nel 2013, Gallo saluta via Fatebenefratelli e si trasferisce a Rho per guidare il commissariato e vivere i sei mesi di Expo 2015 da un punto di osservazione privilegiato. Ci resta fino al 2018, quando lascia la polizia dopo quarant’anni di servizio e assume l’incarico di ad di Equalize srl, con uffici nella centralissima via Pattari.

Ed è proprio come manager di quell’azienda, posseduta al 95% dal presidente (indagato e autosospeso) di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali, che viene arrestato quattro mesi e mezzo fa, a valle dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese coordinati dal pm Francesco De Tommasi che ha acceso i riflettori su una presunta rete di cyber-spie con possibili contatti con esponenti dell’intelligence italiana. Gallo finisce ai domiciliari: “Ho sempre servito le istituzioni e anche adesso collaborerò”, aveva detto subito dopo l’operazione. A dicembre, era stato nuovamente interrogato. Il 19 marzo era atteso al Tribunale del Riesame per il ricorso presentato dalla Procura per chiedere misure cautelari più gravi per lui e per altri co-indagati. È morto dieci giorni prima.