Giovedì 26 Settembre 2024

Pazienti abusate e filmate, ai domiciliari il cardiologo Vetrone dell’ospedale di Benevento

Con lui anche l’ex procuratore onorario di Lecce, che si fingeva collega del medico. La ricostruzione degli inquirenti: i due amici programmavano le visite fasulle, anestetizzavano le ignare donne e poi riprendevano gli abusi che facevano girare su WhatsApp. L’accusa è violenza sessuale di gruppo aggravata

Inchiesta per abusi sessuali nell'ambulatorio medico

Inchiesta per abusi sessuali nell'ambulatorio medico

Benevento, 19 giugno 2024 – Abusavano delle pazienti, filmando le violenze. Risulta dalle indagini della procura di Benevento che hanno portato all’arresto di un cardiologo e di un vice procuratore onorario all’epoca dei fatti in servizio alla procura di Lecce. Giovanni Vetrone, 60 anni, dell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, e Antonio Zito, 58 anni, di Taranto, sono entrambi ai domiciliari. Zito è accusato anche di esercizio abusivo della professione medica.

Il reato ipotizzato è violenza di gruppo aggravata ai danni di ignare donne che entravano nell’ambulatorio medico di Vetrone per sottoporsi a una visita, ma qui subivano invece abusi. Non solo dal cardiologo ma anche dall’avvocato, presentato alle vittime come dottore e collega.

Le pazienti venivano anestetizzate, abusate a turno, e filmate da entrambi gli indagati. I video poi finivano su un gruppo WhatsApp. Per questo i due arrestati devono rispondere anche di diffusione illecita di immagini a sfondo sessuale. I telefonini dei due professionisti, ora sotto sequestro, parlerebbero chiaro.  

Era tutto ben apparecchiato da Vetrone, dicono gli inquirenti. Il cardiologo programmava le visite, poi contattava l’amico avvocato, che partiva da Pulsano alla volta di Benevento. Arrivato nello studio, Zito indossava un camice bianco prestato dal medico, e iniziava a recitare la sua parte. 

La vicenda è un risvolto di una precedente inchiesta della Polizia economico-finanziaria di Lecce. Mentre indagavano per altri reati gli agenti leccesi si sono imbattuti nel materiale a sfondo sessuale contenuto nel telefono cellulare di Zito. Da qui l’indagine per violenza di gruppo della procura di Benevento. 

Quando sono stati arrestati, Zito si era già autosospeso dall’incarico in procura a Lecce, Vetrone invece lavorava regolarmente in ospedale.