Sabato 21 Dicembre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

Abusi su minori: condannato il cardinale Ricard, ma potrà entrare in Conclave. Ecco perché

L’ex presidente dei vescovi francesi aveva confessato di aver violentato una 14enne. La Santa Sede lo ha sospeso: non potrà più dir messa fuori dalla sua diocesi. Resta salva la dignità cardinalizia

Il cardinale Jean-Pierre Ricard, 79 anni

Roma, 29 settembre 2023 – Non potrà più dir messa, ma potrà entrare in conclave per scegliere il prossimo Papa. Paradosso della sentenza di condanna della Santa Sede che ha riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minore il cardinale Jean-Pierre Ricard, 79 anni. Nel novembre scorso l’arcivescovo emerito di Bordeaux, a suo tempo presidente dell’episcopato francese per due mandati, confessò di aver violentato una 14enne, quando aveva 46 anni ed era parroco. La rivelazione suscitò una forte eco d’indignazione Oltralpe e determinò l’inevitabile apertura di un’indagine previa nella diocesi di Marsiglia. Acclarata la verosimiglianza delle accuse, il fascicolo processuale è finito all’ex Sant’Uffizio, competente per i cosiddetta delicta graviora, compresa la pedofilia.

La sentenza, come anticipato dal quotidiano francese, La Croix, riconosce la rilevanza penale della condotta di Ricard e lo sospende in modo permanente da ogni ministero pubblico, tranne che nella diocesi in cui risiede (Digne). Tradotto, il cardinale resta prete, ma non potrà più amministrare i sacramenti in modo pubblico, fatta eccezione per il territorio di Digne dove comunque dovrà avere il beneplacito del vescovo del luogo. Non si tratta quindi di una vera e propria sospensione a divinis che avrebbe impedito all’alto prelato l’esercizio del ministero pubblico senza eccezioni.

Altro aspetto del verdetto, il dispositivo non intacca i diritti e le prerogative del cardinalato, nel senso che Ricard, fino al compimento degli 80 anni, il prossimo 25 settembre, potrà regolarmente entrare in Cappella Sistina nel caso di un eventuale conclave per l’elezione di un nuovo Papa. Ciò che non può fare, almeno ad oggi e per volontà del Papa, un altro porporato, l’ex sostituto agli Affari generali della Segreteria di Stato, Angelo Becciu alla sbarra nel processo per l’acquisto del Palazzo di Sloave avenue. Imputato, ma non ancora condannato.