Roma, 26 luglio 2023 - È di 7 anni e 3 mesi la richiesta di condanna fatta dal promotore di giustizia del Vaticano, Alessandri Diddi, nei confronti del cardinale Angelo Becciu. Le accuse riguardano la gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana che ruota intorno alla compravendita di un immobile di lusso a Londra. Complessivamente il promotore Diddi ha fatto richieste di condanna per dieci imputati e ha chiesto 73 anni e 1 mese di reclusione, con l'aggiunta di pene interdittive e pecuniarie di vario tipo. "Le richieste del promotore di giustizia non tengono conto degli esiti del processo, che ha dimostrato l'assoluta innocenza del cardinale per l'operazione relativa al Palazzo di Londra e per ogni altra accusa - hanno dichiarato gli avvocati di Becciu, Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione -. Quanto alle richieste del promotore, neanche un giorno sarebbe una pena giusta. Solo il riconoscimento dell'assoluta innocenza e l'assoluzione piena rispecchiano quanto accertato in modo chiarissimo".
Ieri, nel corso della sessantaseiesima udienza del processo in Vaticano, il promotore Diddi, nel corso della requisitoria, aveva parlato dell'atteggiamento tenuto da Becciu nel corso del processo: "La strategia del cardinale Angelo Becciu è che bisogna interferire con le indagini, non interagire con i magistrati. Questo è stato il suo modus operandi, sempre. Da parte di Becciu - ha detto Diddi -. c'è stata pervicacia nell'utilizzare anche la leva mediatica come una specie di clava per delegittimare la figura e l'operato del promotore di giustizia. I magistrati restano il principale obiettivo della strategia difensiva del cardinale Becciu".
Becciu, che si è detto "sfregiato" come "uomo e prete", aveva così risposto a Diddi in una nota: "Sono addolorato dalle parole del promotore di giustizia. La mia ricostruzione dei fatti documentata e puntuale in aula ha dimostrato che ho sempre lavorato per il bene della Chiesa e per essa ho speso la mia vita. Sono innocente e non mi stancherò di ripeterlo! Sono innocente non soltanto perché non ho mai rubato un soldo né mi sono arricchito né ho arricchito i miei familiari. Le approfondite verifiche degli inquirenti sui nostri conti bancari lo hanno dimostrato".