Viterbo, 10 luglio 2024 – Nuova protesta in un istituto penitenziario italiano. Una cinquantina di detenuti nel carcere di Viterbo sono insorti dopo la morte di un compagno di cella. Non si tratterebbe stavolta di un suicidio ma di un decesso per cause naturali.
I carcerati di una delle sezioni del Mammagialla hanno incendiato materassi e suppellettili, e all’istituto sono accorsi vigili del fuoco e 118. La polizia penitenziaria sta cercando di circoscrivere la protesta e si è in attesa dell'arrivo del gruppo di Intervento Rapido da Roma.
"All'esterno ci sono Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, oltre, ai Vigili del Fuoco e un'ambulanza – riferisce il segretario generale di Fns Cisl (sindacato di polizia penitenziaria) del Lazio Massimo Costantino –. Lo avevamo prospettato che sarebbe stata una stagione estiva pesantissima, perché il sovraffollamento aumenta giorno per giorno e le carenze nelle dotazioni di Personale di Polizia penitenziaria stanno toccando livelli difficilmente registrati”.
Lo scorso settembre le sigle sindacali di polizia penitenziaria denunciavano la presenza di 630 detenuti al Mammagialla, a fronte di una capienza di poco più di 300 e di una carenza di organico tra i poliziotti di 100 unità.
L’ultima protesta nelle carceri italiane ha interessato il carcere di Sollicciano alle porte di Firenze: è scoppiata dopo il suicidio di un detenuto che da tempo denunciava le precarie condizioni di vita dentro l’istituto di pena.