Lunedì 23 Dicembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Carabiniere ucciso. Mario, amico in divisa dei senzatetto

Volontario nel tempo libero, il militare aveva 35 anni. I parenti: era un cuore d’oro

Mario Cerciello Rega, una foto tratta dal profilo Facebook (foto Ansa)

Roma, 27 luglio 2019 - Non avevano neppure disfatto i bagagli, Mario e Rosa Maria. Erano tornati lo scorso lunedì a Roma, dove vivevano in affitto, dal viaggio di nozze in Madagascar, una luna di miele iniziata poche ore dopo il ‘sì’ pronunciato nel pomeriggio del 19 giugno, nella chiesa di Santa Croce. Quarantatré giorni di felicità, poi il buio,le lacrime, la disperazione. Nel paese di Somma Vesuviana, cittadina di 35 mila anime dentro il Parco nazionale del Vesuvio, celebre per la Festa delle Lucerne e per la tradizione del baccalà, è come se il vento di morte avesse steso una coltre di sconforto su ogni gioia di vivere. Qui in tanti conoscono la famiglia Cerciello Rega. Il papà era il fabbro del paese, prima che un’ischemia cerebrale se lo portasse via dieci anni fa. La madre Silvia era diventata così ancora più attaccata ai tre figli, Mario 35 anni, Paolo di 31 e la sorella Lucia di 19, anche lei con la brama di entrare nell’Arma. Una famiglia unita e molto religiosa, disponibile ad aiutare i paesani ma anche chi era lontano da Somma. Mario e Paolo, ad esempio, erano volontari per i treni diretti a Lourdes e Loreto. Il carabiniere addirittura era diventato barelliere per l’Ordine di Malta e accompagnava gli sfortunati infermi nel loro viaggio di fede.

Il paese è sotto choc. "I funerali dovrebbero tenersi lunedì alle ore 12 nella chiesa di Santa Maria del Pozzo (ci saranno anche Fico e DiMaio, ndr). Per quel giorno sarà proclamato il lutto cittadino. Intanto abbiamo esposto a mezz’asta la bandiera italiana che si trova in piazza Vittorio Emanuele III", recita il sito del Comune. Tutti ricordano il "carabiniere dal cuore d’oro", che aveva la divisa già disegnata addosso come una promessa di dedizione e un marchio di fedeltà. Da sempre. "Lo sognava da quando era ragazzo e poi lavorava in una ditta di frutta secca – racconta Giulia, una delle testimoni di nozze della moglie – lo aveva sempre detto a RosaMaria: 'Mi devi aspettare perché entrerò nell’Arma e mi coprirò di gloria'. È morto da eroe, ma non è quello che volevano la moglie e tutti noi".

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In tanti ricordano la baldoria dell’addio al celibato e le nozze. "Eravamo insieme a festeggiare poco più di un mese fa il suo matrimonio – racconta Raffaele, uno degli amici di Somma – e oggi siamo qui a piangerlo. Amava il suo lavoro, amava l’Arma e credeva in Dio. Era una persona ironica, sempre sorridente e disponibile".

Un ragazzo attaccato alla sua terra. Mario e Rosa Maria non intendevano affatto allontanarsi tanto che stavano ristrutturando una abitazione nei pressi della chiesa di San Domenico. "Pensava di tornarci tra un paio di anni, gli piaceva coltivare l’orto nella masseria di famiglia, dedicarsi ai piccoli riti di un paese agricolo e antico come il nostro", rivela un cugino. Nel giorno del matrimonio aveva scritto: "Si aprono i cancelli di questo giardino incantato». Il destino è stato crudele con Mario e con lei. È incredula, straziata. "Non ci posso credere, ditemi che non è vero. Il mio ‘occhi blu’ non c’è più.Me lo hanno ammazzato, non tornerà più".