Sabato 4 Gennaio 2025
BEATRICE RASPA
Cronaca

Capodanno di sangue: "Non puoi entrare alla festa". La lite e la coltellata: ucciso 42enne

Tragedia nel Bresciano, voleva entrare nel circolo dove era in corso una serata organizzata da giovani . All’alba la rissa e poi il fendente al petto. Quindici ore di indagini serrate, c’è un sospettato.

Tragedia nel Bresciano, voleva entrare nel circolo dove era in corso una serata organizzata da giovani . All’alba la rissa e poi il fendente al petto. Quindici ore di indagini serrate, c’è un sospettato.

Tragedia nel Bresciano, voleva entrare nel circolo dove era in corso una serata organizzata da giovani . All’alba la rissa e poi il fendente al petto. Quindici ore di indagini serrate, c’è un sospettato.

PROVAGLIO D’ISEO (Brescia)Cerca di intrufolarsi in una festa privata organizzata da un’ottantina di ragazzi in una sala civica di un centro diurno per anziani. È notte fonda, l’alcol è girato a fiumi. Quei ragazzi sono per la maggior parte ventenni, molti sono addirittura minori, lui invece di anni ne ha – ne aveva – 42, compiuti lo scorso 28 dicembre. L’uomo insiste per entrare, i partecipanti al veglione gli sbarrano il passo, scatta la rissa, sulla scena compare un grosso coltello da cucina. Lo stesso che fino a poco prima serviva per affettare pandori e cotechini. E l’ospite sgradito se lo ritrova all’improvviso piantato nel petto. È morto così, alle 4,30 del mattino di Capodanno a Provaglio d’Iseo, meno di diecimila abitanti in provincia di Brescia, Roberto Comelli, un carpentiere dal passato turbolento – precedenti per droga, qualche problema di eccesso alcolico – e dal presente complicato. Dopo più di 15 ore di indagini serrate da parte dei carabinieri e del pm Laura Matrone, al lavoro per identificare i partecipanti al veglione finito in tragedia, ieri in serata la svolta sembrava a un passo. Inquirenti e investigatori avrebbero stretto il cerchio attorno a un giovane – maggiorenne – che è stato messo sotto torchio in caserma. Le sue dichiarazioni potrebbero portare a un fermo.

"Ancora non riesco a realizzare, so solo che mio fratello era un buon ragazzo di cuore, lavorava nove ore al giorno come carpentiere – dice la sorella Elsa, sotto choc –. Purtroppo deve essere successo qualcosa che io non so, perché la sera dell’ultimo non l’ho visto". Trasfertista nei cantieri fuori provincia, separato e padre di un figlio adolescente, Comelli tra amici e conoscenti aveva fama di ‘buono’, sebbene in parecchi non facciano mistero fosse una ‘testa calda’, pronto ad attaccar briga soprattutto quando esagerava con l’alcol. La sera di san Silvestro, forse proprio dopo avere alzato un po’ il gomito, il 42enne l’avrebbe trascorsa proprio litigando a ripetizione con i gestori dei locali e dei bar della zona, i quali vedendolo in stato di alterazione lo avevano allontanato più volte.

Poco dopo le tre è approdato al centro diurno di via Cesare Battisti, gestito dall’associazione Anziani e amici, di frequente punto di ritrovo per feste. Comelli avrebbe insistito per partecipare al veglione organizzato da decine di giovani della Franciacorta, ma gli invitati non gradivano la sua presenza. Ne è nata una lite violenta, che ha lasciato segni visibili all’esterno della sala civica, dove sono rimasti sedie, tavoli e vasi a gambe all’aria. A un certo punto qualcuno gli ha piantato un coltello da cucina da 30 centimetri nel petto. Comelli si è trascinato per un centinaio di metri in strada, e le chiazze di sangue hanno tenuto traccia dei suoi ultimi passi. Finché, dopo essersi strappato da solo la lama dal torace, si è accasciato di fronte alla casa di riposo Il Focolare. Accanto a lui, l’arma che lo ha ucciso. Non è chiaro quanto il 42enne sia rimasto agonizzante. Quando sono arrivati alle quattro e mezza i soccorritori con i carabinieri, era già morto.