Roma, 6 marzo 2020 - Il Capitano Ultimo, il carabiniere che arrestò Totò Riina, si congeda dall'Arma. Il colonnello Sergio De Caprio twitta: "Da carabiniere dopo 42 anni di Servizio pensavo chissà cosa dirò quando lascerò l'Arma dei Carabinieri. Poi ti ci trovi e non dici niente. Sì, in fondo ho parlato già".
In realtà De Caprio al momento è in aspettativa, dopo essere stato nominato assessore alla Regione Calabria, e quindi non è un addio formale: tra un anno dovrà comunque lasciare l'uniforme per limiti d'età.
Da #carabiniere dopo 42 anni di Servizio pensavo chissà cosa dirò quando lascerò l' Arma dei #Carabinieri . Poi ti ci trovi e non dici niente. Sì, in fondo ho parlato già. #capitanoUltimo pic.twitter.com/4On4D6wg1S
— Capitano Ultimo (@UltimoUMC) March 6, 2020
De Caprio è nato a Montevarchi il 21 febbraio 1961. È stato a capo dell'unità Crimor dei Carabinieri (acronimo di criminalità organizzata, una squadra della prima Sezione del primo Reparto del R.O.S. - Raggruppamento operativo speciale dell'Arma) con cui il 15 gennaio 1993 mise le manette al capo dei capi della mafia, Salvatore Riina, detto Totò. Il suo ultimo incarico da militare, con il grado di colonnello, è stato vice comandante del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente a Roma. De Caprio negli anni ha fondato la casa famiglia "Volontari Capitano Ultimo" nella periferia romana, dove aiuta e supporta progetti di solidarietà nei confronti dei meno fortunati. Proprio lì, nella Tenuta della Mistica, è stata scatta la foto che accompagna il tweet di addio ai carabinieri che lo ritrae con il volto coperto e uno dei suoi amati rapaci.
Da poco la neopresidente della Regione Calabria, Jole Santelli, lo ha nominato assessore all'Ambiente. "L'obiettivo è combattere la 'ndrangheta e il voto di scambio: se qualcuno non vorrà fare questa battaglia, me ne andrò", così De Caprio a spiegato a Famiglia Cristiana, cosa lo aspetta con la nuova avventura in Calabria. Ultimo nell'intervista sottolinea che non teme di essere strumentalizzato: "Il rischio c'è, ma le persone vanno giudicate per quello che fanno. Si tratta di scegliere se scendere nell'arena a combattere o stare alla finestra a guardare. Ho accettato questo incarico per il bene comune e per i principi di uguaglianza e fratellanza. Poi tutto può accadere. Si può sempre strumentalizzare qualsiasi cosa, ma se gli altri hanno intenzioni diverse, non dipende da me". De Caprio formalmente resta ufficiale dell'Arma, e potrebbe tornarlo se l'aspettativa finisse prima del congedo per limiti d'età.