Roma, 15 gennaio 2025 – Il Daspo cinofilo proposto a Nichelino (Torino) mette sotto la lente un problema serio, “non tutti possono avere tutti i cani”, come riassume a Quotidiano.net Fiodor Verzola, l’assessore che sta costruendo il progetto blacklist. Ma c’è anche un altro elemento chiave citato dall’amministratore, che è anche educatore cinofilo: la memoria di razza.
Ma che cosa s’intende con questa espressione? Lo abbiamo chiesto a Ferruccio Pilenga, fondatore e ideatore della Sics, la scuola italiana cani di salvataggio.
Parte citando una famosissima copertina di National Geographic, “E l’uomo creò il cane”.
Pilenga, che cosa significano queste parole? “Che abbiamo sempre selezionato le razze a seconda delle nostre necessità, oggi sono animali da compagnia ma anche da guardiania, un tempo invece dovevano avere sempre un’utilità”.
“Se prendo un cane che l’uomo ha selezionato per uno scopo ben preciso, ad esempio per fare la guardia, dal rottweiler al dobermann al pastore tedesco, devo sapere molto bene che cosa sto facendo”. Ecco la memoria di razza, e su questo – insiste Pilenga – non ci può essere leggerezza.
Non è un caso, osserva, “se i terranova non sono mai protagonisti di fatti di cronaca nera. Chiaro, qualsiasi cane può mordere ma alcune razze hanno quella che si chiama “inibizione al morso”. Quindi “conoscere bene le razze significa aver chiaro che cosa ti porti a casa”.