Napoli, 9 giugno 2020 - Duro colpo alla camorra. I carabinieri del Ros hanno arrestato 59 persone legate ai clan 'Puca', 'Verde' e 'Ranucci' attivi a Sant'antimo (Napoli) e comuni limitrofi. Tra gli arrestati ci sono i tre fratelli del parlamentare Luigi Cesaro. Anche il senatore di Forza Italia risulta indagato nell'inchiesta che riguarda presunte collusioni con la camorra, ma il gip di Napoli Tommaso Miranda, che ha firmato le 59 misure cautelari, si è riservato di prendere una decisione in relazione alla posizione del parlamentare. Nell'ordinanza si legge: "All'esito dell'eventuale autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata da questo ufficio".
L'accusa per i tre fratelli di Cesaro è di concorso esterno in associazione camorristica: Antimo è finito in carcere, Aniello e Raffaele ai domiciliari. Sotto sequestro anche la società 'Il Molino'. Aniello e Raffaele erano già coinvolti in un'altra inchiesta per presunte collusioni con la camorra. Antimo, il terzo fratello, è invece titolare del centro di analisi 'Igea' di Sant'Antimo.
In generale le misure cautelari (38 arresti in carcere, 18 ai domiciliari, due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una sospensione dai pubblici uffici), emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura distrettuale, sono per accuse di associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata libertà degli incanti. Secondo gli investigatori l'operazione ha messo in luce una fitta rete di 'cointeressenze' sia in ambito politico sia imprenditoriale. Sequestrati anche beni per un valore di oltre 80 milioni di euro.