Genova, 8 marzo 2024 – Sono cinque gli indagati per la morte di Camilla Canepa, studentessa di Sestri Levante deceduta a 18 anni nel giugno 2021, dopo che alcuni giorni prima le era stata somministrata una dose di vaccino anti Covid Astrazeneca. La Procura di Genova ha chiuso le indagini e notificato gli avvisi a cinque professionisti, all’epoca in servizio al pronto soccorso di Lavagna. La giovane frequentava il liceo tecnologico: immunizzata durante un open day il 25 maggio, si era recata al pronto soccorso di Lavagna il 3 giugno accusando cefalea e fotofobia. “Quel giorno la ragazza sarebbe stata sottoposta a Tac cerebrale ed esame neurologico, entrambi negativi. Dopodiché è stata dimessa con raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni", avevano spiegato Regione e Alisa nel ricostruire la vicenda. Il 5 giugno, la ragazza torna in pronto soccorso, questa volta all’ospedale San Martino di Genova, “con deficit motori ad un emilato. Sottoposta a Tac cerebrale con esito emorragico, è stata immediatamente trasferita alla Neurochirurgia del San Martino".
Per quattro dei cinque indagati l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo, in particolare per non aver sottoposto la ragazza, la sera del 3 giugno 2021, a tutti gli accertamenti previsti dal protocollo della Regione Liguria per il trattamento della sindrome Vitt (Vaccine-induced immune thrombotic trombocitopenia), ovvero una forma di trombosi che aveva colpito la 18enne dopo la somministrazione del vaccino.
Secondo i pm Francesca Rombolà e Stefano Puppo, se quegli esami fossero stati effettuati, avrebbero permesso di evidenziare la patologia e attivare le cure che avrebbero potuto salvare la vita della studentessa. Camilla Canepa è morta il 10 giugno 2021 all’ospedale San Martino di Genova, dove era stata trasferita a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni.
A tutti e 5 gli indagati è poi contestato il reato di falso ideologico per non aver attestato nella documentazione sanitaria che la giovane era stata sottoposta a vaccinazione anti Covid. I medici sotto inchiesta potranno chiedere, entro 20 giorni, di farsi interrogare. Dall'autopsia era emerso che Camilla “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco”. E che la morte per trombosi era “ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”.
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