Venerdì 10 Gennaio 2025
Massimo Bordin
Cronaca

Camerati da Facebook

IL MOMENTO più difficile di una indagine come quella condotta dal procuratore dell'Aquila, che ieri ha portato all'arresto di 14 neofascisti, è quando si decide di chiuderla, di gettare la rete come appunto è avvenuto ieri. Si corrono due rischi opposti. Se si indugia, aspettando di avere in mano maggiori elementi di prova, c'è la possibilità che nel frattempo gli indagati commettano qualcosa di irreparabile. Può succedere, anzi qualche volta è successo, dunque è il rischio peggiore. L'altro è invece quello che evidentemente la procura abruzzese ha deciso di correre: l'assenza di atti concreti che sostanzino, per così dire, le gravi imputazioni. D'altro canto le intercettazioni, come al solito subito diffuse, non erano per niente rassicuranti. Saranno stati progetti velleitari, ma parlavano di bombe in uffici pubblici con la gente dentro, di attentati a personaggi senza scorta. Gli arresti hanno una logica ma il processo, quando e se pure ci si arriverà, non sarà una passeggiata per la pubblica accusa.

LA STESSA associazione appare evanescente, basata più su Facebook che sul territorio, composta da personaggi pittoreschi, dall'ex carabiniere all'avvocato radiato dall'albo, da improbabili indipendentisti friulani a una consigliera comunale di Poggiofiorito in provincia di Chieti, eletta con un simbolo, Fascismo e Libertà' che,oltre a essere un ossimoro, è quel che è rimasto di una delle tante micro-scissioni avvenute quando il Msi stava mutandosi in An. Infine c'è l'unico personaggio già noto alle cronache, Rutilio Sermonti, ultra novantenne, intellettuale di estrema destra, reduce della Repubblica Sociale e fin da allora sodale di Pino Rauti, che seguì nel gruppo estremista Ordine Nuovo fino a quando, all'inizio del 1970 e sempre con Rauti, rientrò nel Movimento Sociale Italiano, alla cui fondazione nel dopoguerra avevano entrambi partecipato. Difficile pensare a un suo ruolo operativo. Insomma, poche persone fra le Marche e l'Abruzzo con qualche contatto al nord. Progetti sanguinari ma fortunatamente, in concreto, solo link sui social network di foto con il simbolo dell'ascia bipenne, anche se delle armi sono effettivamente state trovate, e questo è sicuramente l'elemento di maggior peso nei confronti degli arrestati.