Roma, 27 ottobre 2017 - Niente più buio alle 7 del mattino. Domenica 29 ottobre, avverrà l'annunciato cambio dell'ora, ovvero si passerà dall'ora legale a quella solare. Tradotto per chi tutti gli anni fa fatica a ricordare la differenza del cambio orario, le lancette verranno spostate un'ora indietro e nella notte tra domani e domenica guadagneremo un'ora di sonno in più. Insomma, quando ci sveglieremo diciamo alle 7, potremo rimetterci a dormire un'altra ora perché saranno ancora le sei. Di conseguenza, se in questo periodo in Italia il sole sorge all'incirca alle 7.40, da domenica l'alba illuminerà la camera da letto già dalle 6.40 circa. Per contro, se guadagneremo un'ora di luce in più al mattino la perderemo la sera, perché farà buio prima, indicativamente intorno alle 17 invece che alle 18. E man mano che avanza l'inverno, le giornate si accorceranno sempre di più.
COME SPOSTARE LE LANCETTE - Ricapitolando quanto spiegato sopra, il meccanismo alla fine è abbastanza semplice. Nella notte tra 28 e 29, quando scoccheranno le 3, le lancette andranno riportate indietro sulle 2. Ovviamente non bisognerà puntare la sveglia e alzarsi apposta per effettuare l'operazione. Basterà ricordarsi, al mattino, di portare l'orario dei vari orologi della casa, dell'auto e del telefonino, indietro di un'ora. Attenzione, ho usato la parola telefonino apposta perché i cellulari di ultima generazione, i cosiddetti smartphone collegati alla rete, faranno questa operazione "da soli", quindi al risveglio li troveremo già "in pari" con l'ora solare. Per qualcuno questo 'aiutino' potrebbe essere fonte di dubbio ulteriore (avrà aggiornato l'ora oppure no?). Ecco allora un consiglio molto pratico: chiunque in casa avrà sul muro un orologio con le classiche lancette; ecco se quello indicherà un orario diverso rispetto al vostro cellulare, vorrà dire che lo smartphone è aggiornato, mentre toccherà a voi spostare le lancette del vostro vecchio orologio.
PRO E CONTRO - Lo scopo del passaggio dall'ora legale a quello solare e viceversa è risparmiare energia, utilizzando meno possibile l'illuminazione elettrica sfruttando le ore di luce che andrebbero "sprecate". Come detto sopra, considerando le abitudini di un cittadino 'medio' che va a letto alle 23 e si sveglia alle 7, in inverno, con l'ora solare, non dovrà tenere la luce accesa fino alle 7.40 perché il sole sarà già sorto dalle 6.40. Ragionamento inverso per l'estate con l'ora legale, quando le giornate sono più lunghe e il sole sorge molto presto.
COME NASCE IN ITALIA - In Italia l'ora legale nasce come misura di guerra nel 1916. Con la seconda guerra mondiale verrà abolita e ripristinata diverse volte. Verrà adottata definitivamente con la legge 503 del 1965, in periodo di crisi energetica. L'ora legale stabilita dalla legge, applicata per la prima volta nel 1966, dura inizialmente quattro mesi, e viene estesa a sei mesi nel 1980 anticipando l'inizio alla prima domenica di aprile e poi dal 1981 all'ultima domenica di marzo. Un ulteriore prolungamento di un mese viene introdotto nel 1996, insieme al resto dell'Europa, quando la fine viene spostata all'ultima domenica di ottobre. La legge 1144/1966 delega al Presidente della Repubblica il compito di decidere annualmente inizio e fine dell'ora legale rispettivamente nel periodo 31 marzo-10 giugno e 20 settembre-31 ottobre. Dopo successive modifiche, solo nel 2010 l'Italia con l'art. 22 della legge 96, recependo la direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo, fissa l'inizio dell'ora legale alle 2 del mattino dell'ultima domenica di marzo e il termine alle 3 del mattino dell'ultima domenica di ottobre. Nella pratica questo già avveniva dal 1996.