Mercoledì 16 Ottobre 2024

Calabria: "Al capo ultrà parlai del Milan"

Il capitano del Milan, Davide Calabria, ha testimoniato agli investigatori sulla sua relazione con i capi ultrà, confermando contatti per questioni calcistiche. L'inchiesta "Doppia Curva" ha portato alla luce incontri sospetti. Altri giocatori saranno interrogati.

Calabria: "Al capo ultrà parlai del Milan"

Davide Calabria, capitano del Milan

"Li sentivo per motivi calcistici". I messaggi arrivavano puntuali sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta: per complimentarsi o per lamentarsi del rendimento della squadra. L’interlocutore principale era sempre Luca Lucci, il leader indiscusso della Curva Sud, ma a volte Davide Calabria parlava anche con Giancarlo Capelli detto "Barone", da lui conosciuto come storico capo ultrà del secondo anello blu. Ecco in sintesi le dichiarazioni che il capitano del Milan ha reso agli investigatori della Squadra mobile durante l’audizione come persona informata sui fatti andata in scena due giorni fa.

Al calciatore è stato chiesto in particolare dell’incontro avvenuto l’8 febbraio 2023 nel bar quartier generale di Lucci "Italian Ink" di Cologno Monzese: le telecamere hanno immortalato l’arrivo di Calabria a bordo di un’auto guidata da un’altra persona, la presenza di Capelli e la stretta di mano con il ’Toro‘, arrestato due settimane fa nell’inchiesta "Doppia Curva" che ha smantellato i direttivi del tifo organizzato rossonerazzurro. Sentito dagli agenti, Calabria ha ricondotto quel faccia a faccia al confronto che avveniva spesso con gli esponenti di spicco degli ultrà: in particolare, Lucci voleva sapere se ci fossero "problemi di spogliatoio". Calabria avrebbe aggiunto di non sapere come abbiano fatto ad avere il suo numero, ma ha confermato che di frequente gli scrivevano per questioni "di campo". Nei prossimi giorni, i poliziotti sentiranno anche Hakan Calhanoglu e Marco Materazzi.

Nicola Palma